Il documentario di Eugenio Manghi, premiato come miglior documentario naturalistico al Pechino Film Festival, un’occasione per riflettere ed una spinta ad agire anche individualmente
Ieri a Bari, al Nuovo Cinema Splendor serata dedicata al surriscaldamento terrestre con la proiezione del documentario di Eugenio Manghi, vincitore del premio come miglior documentario naturalistico al Pechino Film Festival.
Il nostro paese deve orientarsi verso una transizione energetica, abbandonando le classiche forme di approvvigionamento da fonti fossili e approdando alle energie rinnovabili, quali eolico, solare termico, biomasse. È stato questo il filo conduttore del dibattito in occasione della proiezione del documentario «Going North. Vie di fuga dal riscaldamento globale». A moderare gli interventi dell’assessore regionale all’Ecologia Michele Losappio, del regista Eugenio Manghi e della platea Ignazio Lippolis, direttore di Villaggio Globale.
Il riscaldamento globale è un problema che oggi ha assunto delle proporzioni considerevoli per via dell’impatto determinante dell’attività umana. Benché ? come sottolineato da Lippolis ? esistano persone e scienziati che negano l’esistenza del fenomeno, i segnali dei drastici mutamenti climatici sono sotto gli occhi degli esperti del settore che da tempo lanciano l’allarme.
Una delle conseguenze più preoccupanti di questo fenomeno è la minaccia della biodiversità: a causa del mutamento delle condizioni ambientali originali, animali e piante dell’emisfero boreale si spostano verso nord alla ricerca delle temperature ideali per sventare il pericolo estinzione. Questa fuga si realizza attraverso i «corridoi biologici», autostrade verdi rappresentate da fiumi e montagne sulle quali l’uomo non è intervenuto pesantemente.
Come dimostra il documentario di Eugenio Manghi, il viaggio verso nord non è affatto semplice per via della frammentazione ed eccessiva urbanizzazione del territorio. «Going North» indaga dunque il problema del riscaldamento globale dal punto di vista della natura. Attraverso immagini spettacolari, alcune delle quali girate anche in Puglia, il film racconta la lotta per la sopravvivenza che la natura sta combattendo per preservare l’equilibrio del nostro ecosistema. Una storia forte, drammatica e concreta ma non catastrofica che, pur evidenziando la colpe umane, riconosce e affida anche all’uomo la possibilità di prendere coscienza della situazione in cui versiamo e intervenire concretamente per tutelare la biodiversità del nostro pianeta.
Ma Eugenio Manghi, oltre a denunciare il problema del surriscaldamento globale attraverso le immagini di «Going North», ha concretamente fatto qualcosa per l’ambiente. Analizzando le emissioni di CO2 inevitabilmente generate durante i tre anni di lavorazione della pellicola, il regista e l’intera troupe hanno optato per l’ecocompensazione attraverso la piantumazione e tutela sostenibile di alcune foreste della Calabria