Non è possibile continuare in una crescita della società della opulenza, del lusso e del divertimento, limitato a sempre un numero minore di cittadini che si fanno sempre più ricchi, mentre gli altri non riescono a finire il mese se non indebitandosi
Quello che la gente si aspetta da un Governo tecnico, per superare le inconcludenti diatribe politiche dei partiti è un processo di rigenerazione dell’economia consumistica del lusso in economia del benessere.
L’Economia del «Benessere» si basa su due criteri di valutazione fondamentali:
l’efficienza territoriale e l’equità sociale.
1) Pertanto per trasformare la società dei consumi opulenti e del divertimento in società efficiente basata sul benessere condiviso, il Governo dovrebbe, in accordo con le Regioni, rigenerare lo sviluppo rilocalizzando i criteri di sviluppo solidale per evitare sperperi di denaro pubblico per favorire una territorialità solidale dove il territorio viene ripensato e gestito come uno spazio comune di responsabilità economica ed ambientale, secondo i criteri della eco-economia solidale finalizzati a coltivare un’economia del territorio a filiera corta, allentando la dipendenza dei consumatori dalle grandi strutture distributive e mediatiche dei supermercati e della reclamizzazione in TV, supportando e diffondendo i Gruppi di acquisto solidale (Gas) e i Distretti di Economia Solidale (Des).
2) Inoltre per favorire la «Equità Sociale» è divenuto necessario modificare sistematicamente la distribuzione del reddito e delle risorse tra gli individui.
A tale scopo è prioritario tassare ogni forma di privilegio e di conservazione patrimoniale, orientate alla accumulazione e messa a profitto del capitale finanziario, in particolare andrà tassata ogni forma di transazioni finanziarie in borsa.
Inoltre è necessario utilizzare i finanziamenti delle tassazioni per riconnettere e riconfigurare la produzione secondo criteri di condivisione dei saperi e delle pratiche economiche, per promuovere forme di «open innovation» in ambiti sempre più vasti ed integrati che vanno dai beni alimentari alle nuove tecnologie.
In particolare i finanziamenti detratti dalle tassazioni dovranno risolutamente avviare il passaggio all’uso di fonti energetiche rinnovabili, geotermia, solare ed eolico.
Diversamente da tutto ciò il Governo del prof Monti si e presentato come una «agenzia di recupero crediti» che ci rende incapaci di immaginare un futuro specie per le giovani generazioni, se non in forma di incubo generato dall’aumento delle disparità economiche e sociali.
Probabilmente il Governo e chi lo rappresenta, crede possibile continuare in una crescita della società della opulenza, del lusso e del divertimento, limitato a sempre un numero minore di cittadini che si fanno sempre più ricchi, mentre gli altri non riescono a finire il mese se non indebitandosi e facendo sempre più a meno dei beni primari.
Penso che durante il 2012 la gente in un modo o in un altro si sveglierà da questo incubo ed agirà sulla base di criteri di «democrazia diretta», intenzionata ad operare il cambiamento per uno sviluppo capace di Futuro.