È questo il messaggio che emerge dal nuovo rapporto dell’Ifpri (International Food Policy Research Institute). Popolazioni meno povere sanno affrontare meglio gli impatti dei cambiamenti climatici e procedere verso l’adattamento. Poiché i cambiamenti del clima stanno producendo già effetti i cui risvolti più negativi ricadono proprio sulle popolazioni più povere è necessario procedere subito ad azioni di sviluppo sostenibile finalizzate alla riduzione della povertà.
Un recente esempio è l’ondata di calore e la siccità che ha colpito la Russia la scorsa estate con una perdita di produzione agricola o le alluvioni devastanti in Pakistan che hanno distrutto l’agricoltura. Usando sofisticati modelli matematici l’Ifpri analizza, attraverso 15 differenti scenari, i possibili impatti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare fino al 2050.
I risultati mostrano che tra oggi ed il 2050 il prezzo medio del mais potrebbe aumentare tra il 42 ed il 131%, quello del riso tra il 11 ed il 78% e quello del grano tra il 17 ed il 67%, che sono assolutamente insostenibili dalle popolazioni povere, se il loro livello di povertà rimanesse quello attuale ed le differenze fra ricchi e poveri nel mondo continuasse a persistere agli attuali livelli.
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