Dopo due anni di ricerca si è concluso il progetto sulle emissioni odorigene che ha dato la possibilità ai gruppi di ricerca che vi hanno partecipato di mettere a punto la progettazione di un olfattometro che possa consentire una ottimizzazione e affidabilità della misura olfattometrica
Dopo due anni di ricerca (aprile 2009-aprile 20011) si è concluso il progetto sulle emissioni odorigene che ha dato la possibilità ai gruppi di ricerca che vi hanno partecipato di mettere a punto la progettazione di un olfattometro a più posizioni dal momento che, per dare maggiore robustezza al risultato analitico, è emersa la necessità di aumentare il numero dei membri del panel che effettuano la misura con l’obiettivo di scongiurare episodi che rendano non valida la misura olfattometrica.
Per mettere a punto il nuovo sistema olfattometrico sono stati utilizzati i risultati ottenuti dagli step precedenti del progetto, quali: studio dei parametri analitici per consentire la riproducibilità e l’accuratezza dei dati, studio di fattibilità e misure preliminari delle emissioni odorigene, campagne di monitoraggio e indagine olfattometrica, caratterizzazione chimica delle suddette emissioni, analisi dei risultati raccolti.
Secondo la norma EN13725 (Norma di riferimento per analisi di olfattometria dinamica), l’elaborazione dei dati deve avvenire su un numero minimo di 3 persone, pertanto, nel caso due valutatori dovessero commettere un errore, il risultato dell’analisi (concentrazione di odore del campione) non potrebbe essere accettato. Per questo, al fine di ovviare a tale inconveniente, è stato creato il nuovo olfattometro. Aumentando il numero dei valutatori e quindi disponendo di un numero superiore di postazioni porta a migliorare ed ottimizzare l’affidabilità della misura.
Il sistema progettato consiste quindi in un olfattometro a 8 posizioni per consentire così una maggiore affidabilità del dato finale. Di questa fase del progetto se n’è occupato in prima linea lo Spin off dell’Università di Bari LenviroS, che lo vede attuatore anche in un altro progetto («Reti di Laboratori Pubblici di Ricerca» denominato «VOC and ODOR: Valutazione delle emissioni di composti organici volatili e degli impatti odorigeni prodotti dai nuovi materiali e dalle nuove tecnologie per i sistemi produttivii») nel quale si sta occupando della realizzazione del prototipo. Il progetto dell’olfattometro è finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Bando «Aiuti agli Investimenti in Ricerca per le Pmi» P.O. Puglia 2007-2013-Linea 1.1 – Azione 1.1.2.
Ciò che è stato ideato è un nuovo sistema di diluizione, che è alla base del funzionamento dell’olfattometro stesso. Per migliorare le performance analitiche dello strumento, infatti, è stato necessario aumentare il numero dei membri del panel che effettuano la misura per consentire di migliorare le prestazioni di tutto lo strumento. Infatti, essendo l’olfattometro un sistema di diluizione in cui viene diluito un campione di aria odorosa con aria neutra, il campione diluito viene sottoposto ai membri di un gruppo (panel) che lo valuterà. La presenza di 8 esponenti, che rilevano l’odore in 3 turni di esposizione, fornirebbe un livello di concentrazione di odore in unità odorimetriche per m3 (OU/m3). A questo punto, il software elaborerebbe i valori con un campione statistico più rappresentativo di quello ottenibile con l’olfattometro a 4 posizioni. In più per rispondere alla normativa vigente UNI EN 13725 il sistema è stato creato considerando una serie di caratteristiche, quali: l’uso di un intervallo di diluizione da meno di 27 fino ad almeno 214, con un intervallo di almeno 213 tra la diluizione massima e la minima; il consentire all’esaminatore di annusare con facilità per evitare di distrarlo durante la valutazione dell’odore.
La strumentazione che è stata utilizzata, per effettuare tutte le campagne di monitoraggio, è caratterizzata da un olfattometro a 4 posizioni corredato di un compressore e di un filtro per la fornitura di aria neutra e dispone di opportuni dispositivi per il campionamento, installato presso il laboratorio LenvoroS a Molfetta (Bari).
L’olfattometro è un apparato di diluizione che, attraverso un software di gestione dello strumento, opera la miscelazione del campione con aria neutra fornita dal compressore, secondo definiti rapporti, e la invia alle postazioni dei rinoanalisti per l’analisi (in questo caso 4 rinoanalisti).
L’importanza di questo progetto di ricerca sta proprio nel voler rendere applicativo lo studio effettuato, proponendosi non solo di ottimizzare la metodologia olfattometrica, che è in grado di rispondere alle esigenze di monitoraggio delle emissioni odorigene provocate da differenti tipologie di sorgenti industriali, ma soprattutto quello di poter trasferire queste nuove conoscenze alle aziende che ne faranno richiesta in base ai loro processi produttivi tipici della realtà industriale. (S.P.)