Ambienti indoor puri al 99%

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Il progetto «Clean air apartment» è stato testato a Pechino in occasione dei Giochi olimpici per realizzare ambienti più sani

Il progetto «Clean air apartment»è un innovativo esperimento di depurazione dell’aria ad alta efficienza. È un’invenzione di Frank Hammes, presidente dell’Indoor air quality (IQAir). Si stanno testando case in tutto il mondo con questo nuovo sistema di depurazione per poterne confermare la validità.

Gli studiosi ritengono di essere all’inizio di un nuovo concetto di design di «casa sana», che ha le potenzialità per migliorare la vita di molte persone, e che in alcune case, già testate, ha dato esiti positivi (fino al 99% di purezza dell’aria negli ambienti indoor).

L’esigenza di ideare questo sistema è sorta in quanto è stato stimato che ogni giorno in Usa 30.000 persone si assentano dal lavoro o da scuola a causa delle complicanze della loro asma e che in più nella metà delle case di tutto il mondo c’è almeno una persona che presenta allergie e affezioni respiratorie e di altre sensibilità ambientali che influiscono sulla loro salute.

L’inquinamento atmosferico ha un impatto importante su tutte queste condizioni di salute. Dal momento che una persona in media spende il 90% del tempo in casa, pulire l’aria interna diventa particolarmente importante per la salute umana. Purtroppo, la maggior parte dei purificatori d’aria venduti oggi fanno ben poco per migliorare l’aria indoor.

Il progetto è stato avviato a Pechino (Cina) in occasione dei Giochi olimpici 2008, come test finale del progetto che prevedeva la realizzazione di un ambiente il più sano possibile.

L’azienda costruttrice IQAir, è stata selezionata dalla Commissione olimpica Us (Usoc) per fornire avanzati sistemi di pulizia dell’aria nelle zone residenziali e di allenamento degli atleti Usa.

È la prima volta nella storia che la depurazione dell’aria viene utilizzata su larga scala per migliorare le prestazioni atletiche.

Questo sistema di depurazione dell’aria utilizza purificatori d’aria molto avanzati ad alta efficienza per rimuovere in maniera esauriente le particelle nell’aria come polvere, muffe, allergeni, fuliggine da diesel, anche batteri e virus.

Pechino è una città conosciuta in tutto il mondo per il suo problema dell’inquinamento atmosferico, e testare il progetto pilota proprio lì è stata per i creatori una grande occasione. Essi hanno deciso infatti di monitorare anche gli appartamenti in cui loro stessi risiedevano e controllare così i livelli di depurazione dell’aria. Quindi hanno installato il sistema di purificazione avanzato e hanno cablato gli appartamenti sia all’interno sia all’aperto con sofisticati sistemi di monitoraggio di qualità dell’aria in modo tale che la gente di tutto il mondo potesse osservare i progressi dell’impianto e le differenze di concentrazione di particolato tra esterno ed interno.

È stata una sorpresa anche per loro constatare, nelle misurazioni, un miglioramento della qualità dell’aria indoor fino al 99% se confrontato con l’aria esterna.

In cosa consiste il sistema di depurazione

Il sistema di depurazione dell’aria del progetto «Clean air apartment» è testato e certificato per filtrare fino a 0,003 micron.

Questo vuol dire che esso è in grado di filtrare particelle più piccole del più piccolo virus ed è circa 100 volte più piccolo delle particelle di grandi dimensioni che vengono filtrate da depuratori d’aria tipica che si vendono nei grandi magazzini.

I sistemi di pulizia dell’aria utilizzati variano da casa a casa in base ai diversi aspetti della progettazione delle case stesse.

Essi sono un mix di tecnologie esistenti e nuove, a seconda di ciò che è necessario per creare un ambiente interno il più sano possibile.

Per testare la qualità dell’aria sono stati utilizzati sistemi laser basati su contatori di particelle. I dati di PM10, PM2,5 e PC0,3 sono stati rilevati tre volte al giorno, tra le 8 e le 20.

Il PC0,3 si riferisce al numero totale di particelle in aria (conteggio delle particelle) di 0,3 micron.

Questo è uno dei migliori indicatori di particelle fini e finissime dannose, generate da automobili e industria.

Le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono:

– per il PM10 è di 50 ?g/m3 nella media delle 24 ore e 20 ?g/m3, media annuale.

– per il PM2,5 è di 25 ?g/m3, nella media delle 24 ore e 10 ?g/m3, media annuale.

– Attualmente non esistono norme sanitarie ufficiali per PC0,3.

Tuttavia, molti esperti di qualità dell’aria concordano sul fatto che il conta particella (PC) è un indicatore migliore della qualità dell’aria rispetto ai valori di PM10 e PM2,5, perché le particelle di piccole dimensioni che contribuiscono poco alla massa della particella sono però le più pericolose in termini di salute umana.

 

Stefania Petraccone