Il possibile decadimento dello scudo difensivo dell’atmosfera può essere una conseguenza dell’inversione dei poli magnetici della Terra, un fenomeno che nel passato remoto si è verificato più volte
Nei precedenti appuntamenti abbiamo analizzato le cause dei cambiamenti climatici causati in parte dalle attività umane e in parte da fenomeni al di fuori della nostra atmosfera, o meglio della magnetosfera che ci protegge dai raggi cosmici e dai raggi Uvc solari. Fin quando questa meravigliosa protezione resterà attiva, nessun problema per la vita su questo pianeta. Purtroppo però ci sono segnali preoccupanti che fanno presagire un prossimo decadimento di questo scudo difensivo.
I motivi sono molteplici, tra questi il rapido evolversi del fenomeno dell’inversione dei poli magnetici della Terra, fenomeno questo che nel passato remoto si è verificato più volte sul nostro pianeta. E a proposito dell’inversione dei poli magnetici, riportiamo un nostro servizio di alcuni mesi fa.
Gli animali hanno perso la «bussola»
Da qualche anno assistiamo amareggiati ad inspiegabili spiaggiamenti di delfini e di balene e a rotte sbagliate di uccelli migratori. Ultimamente abbiamo visto in TV spiaggiamenti di migliaia di delfini nelle Filippine e di centinaia di balene in Australia. Ma cosa sta accadendo? È inevitabile che ci si chieda perché tutto questo stia accadendo da qualche anno e in fase sempre più crescente. Le spiegazioni che gli scienziato hanno cercato di dare, dal super virus letale per i mammiferi del mare, agli esperimenti con sonar delle marine militari che disorientano i cetacei, non convincono più.
Il fenomeno è più vasto di quanto si possa immaginare soprattutto se si considerano i clamorosi errori di rotta di milioni di uccelli che dall’Africa ogni anno migrano sul continente euroasiatico e viceversa e che da qualche tempo invece di tornare sui soliti posti finiscono a centinai di chilometri lontani. Accademia Kronos ha intervistato studiosi e scienziati dell’Enea, del Cnr e di vari istituti universitari, tra cui professori dell’Università della Tuscia di Viterbo, per cercare di capire. Quello che è emerso dai vari incontri, soprattutto con zoologi, è che quasi tutti gli animali che effettuano le grandi migrazioni periodiche o spostamenti di migliaia di chilometri, vedi le balene, sono dotati di sensori biologici sensibili al magnetismo terrestre. Grazie a questa peculiarità congenita, da tempi immemorabili uccelli e cetacei ed altri animali effettuano migrazioni di migliaia di chilometri da un continente all’altro o da un oceano ad un altro per svernare, trovare cibo e accoppiarsi, senza mai sbagliare rotta. Tutti orientati verso due fari magnetici terrestri: il polo nord e il polo sud. Ma se questi fari si spostano o si affievoliscono è inevitabile che si finisca per perdere l’orientamento.
Uno dei motivi di questa situazione è imputabile al Sole, che da almeno 4 anni sta modificando sensibilmente il proprio campo magnetico. Magnetismo solare e vento solare interagiscono con quello terreste aumentandolo o diminuendolo. E purtroppo c’è un dato di fatto: il Sole ha inspiegabilmente prolungato la sua fase di quiete tra il 23° ciclo, terminato a gennaio del 2008, e il 24° atteso a maggio dello stesso anno. L’attività «tradizionale» del Sole è ripresa solo pochi mesi fa. Quasi tre anni di riposo, un fatto mai accaduto da quando il Sole è osservato con criteri scientifici. Questo fenomeno preoccupa per i risvolti climatici e per l’efficienza del campo magnetico terreste. Gli stessi scienziati ammettono che è in atto una diminuzione del campo magnetico terrestre causato forse dall’anomala attività solare. Oltre a ciò qualche scienziato sta ravvisando, attraverso alcuni fenomeni minori, l’inizio dell’inversione dei poli magnetici terrestri che si verifica ogni 200.000 anni e che, sempre secondo gli scienziati, segnano un ritardo di 500 anni.
Quindi sulla base delle varie interviste si è in parte compreso il fenomeno dei grandi spiaggiamenti e delle rotte sbagliate degli uccelli migratori. Non sono quindi super batteri o virus, né esperimenti elettronici militari(in questo caso il fenomeno potrebbe essere relegato ad un circoscritto territorio o porzione di mare) a causare tutto ciò, ma il magnetismo terrestre influenzato dall’attività solare e in parte dal nucleo interno della Terra.
Ma cosa accadrebbe se i poli magnetici della Terra si invertissero? L’abbiamo chiesto ad Arturo il nostro astronomo che lavora in un osservatorio astrofisico francese.
Arturo: Nel passato la Terra ha subito più volte l’inversione dei poli magnetici. Ora se questo fenomeno si manifesta in maniera soft, graduale non dovrebbero esserci conseguenze per la vita sul pianeta. Se invece il fenomeno si manifestasse improvvisamente, dall’oggi al domani, allora, fin quando non si ristabilirà l’equilibrio magnetico tra i due nuovi poli, la protezione geomagnetica terrestre potrebbe indebolirsi o scomparire. In quel caso raggi cosmici letali potrebbero minacciare la vita di tutti gli esseri viventi della Terra, flora inclusa.
Domanda: Ammettendo che malauguratamente dall’oggi al domani si invertissero i poli magnetici della Terra e il campo geomagnetico collassasse, che dovremmo fare per evitare di essere colpiti da raggi cosmici letali e poi, quanto ci vorrebbe perché il campo geomagnetico terreste potesse riformarsi?
Arturo: L’ultimo fenomeno dell’inversione dei poli magnetici è avvenuto migliaia e migliaia di anni fa, per cui non possiamo conoscere gli effetti su flora e fauna, oggi facciamo delle ipotesi. È certo che la vita sulla Terra senza la protezione dell’attuale scudo magnetico avrebbe grossi problemi. Attraverso alcuni modelli matematici sappiamo che i tempi di ricomposizione dello scudo geomagnetico possono andare dai 20 giorni ai 3 mesi. In quel frattempo rifuggi sotterranei molto profondi e schermati potrebbero salvare molte persone… ma qui entriamo nella fantascienza, non saprei più cosa rispondere.
Domanda: Allora i grandi rifugi che si stanno costruendo in molti Paesi del mondo, Italia esclusa, hanno questo scopo? Salvare una parte di eletti, dai raggi cosmici killer?
Arturo: Non conosco bene la questione dei rifugi per proteggersi dai raggi cosmici, qui in Francia non mi risulta che si stiano costruendo, ma potrei sbagliarmi. Comunque vi informo che in Usa da qualche tempo vendono un divertente kit nel quale è contenuta una bussola e un libricino d’istruzioni in caso accadesse quello che stiamo ipotizzando. Ogni giorno, recita questo piccolo manuale, va osservato l’ago della bussola, se questo comincia ad agitarsi e a spostarsi verso il polo sud, allora bisogna adottare una serie di comportamenti, ecc. ecc. Penso comunque che questa eventualità sia molto lontana.
In conclusione quindi: Occhio alla bussola! Se l’ago cambierà posizione… allora vi diremo cosa fare… al momento Buon Ferragosto!
Per saperne di più
Il sole e l’influenza sui campi magnetici terrestri
Continue variazioni nella velocità, densità, campo magnetico, etc. del vento solare determinano un incessante stato di variabilità all’interno della magnetosfera e condizioni fisiche molto complesse. Le variazioni magnetosferiche, attraverso complessi meccanismi fisici investigati, determinano oscillazioni del campo magnetico terrestre e, conseguentemente, anche le microfluttuazioni «regolari». Il vento solare può essere accompagnato da una macroturbolenza, responsabile delle tempeste geomagnetiche, oppure dalla microturbolenza generatrice delle micropulsazioni del campo magnetico terrestre.
Lo scudo geomagnetico della Terra
Inversione dei poli magnetici
Per inversione dei Poli si intende di quelli magnetici. Già normalmente il polo magnetico effettua una fluttuazione dovuta alla rotazione terrestre, alla massa e al fatto che il nucleo ferroso della Terra, per attrito con le masse magmatiche sovrastanti, agisce come una sorta di gigantesco magnete. Tali fluttuazioni fanno sì che il polo magnetico non sia stabile (attualmente si trova in Canada) ma si sposti. Ogni largo periodo di tempo (si pensa 200.000 anni) i poli si invertono, di modo che il polo positivo prenda il posto di quello negativo e viceversa. Le fluttuazioni dei poli magnetici si sono potute osservare e calcolare tramite il raffreddamento delle colate laviche preistoriche le quali, a causa del loro contenuto in elementi ferrosi, erano orientate verso il polo magnetico dell’epoca.
(Fonte Accademia Kronos)