Dopo oltre vent’anni in cui la Fusione fredda è stata bandita dalle sedi ufficiali, con i ben noti tentativi di togliere le aule alle conferenze di Allan Widom, dopo che è stato richiesto un esperimento che dimostrasse in modo inequivocabile il surplus di energia in modo ripetibile e riproducibile, viene lanciata una nuova campagna di delegittimazione della persona di Andrea Rossi
«Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io», appare la massima che calza a pennello per interpretare il lungo dossier su Andrea Rossi che il grande giornalista e amico delle energie nucleari alternative Steve Krivit ha scritto su «New Energy Times».
Dopo i lunghi anni in cui abbiamo assistito alle campagne di denigrazione e di contrasto alla ricerca sulla Fusione fredda da parte dei grandi guardiani dell’Ortodossia con denunce di bufale teoriche e sperimentali e relative guerricciole e attività telefonistiche per tenere fuori dalle sedi accademiche i dibattiti sulla Fusione fredda largamente falliti come si evince dagli archivi di «Villaggio Globale», ora c’è solo silenzio e nessuna replica, alle tante trasmissioni e pubblicazioni sulla grande stampa, radio e televisioni, questi «guardiani» sembrano annichiliti dai successi della Fusione fredda (Sergio Focardi: parla il padre della «Fusione fredda (Ni-H)», Rai, Radio 24, blog Panorama)
Steve Krivit, invece, recuperando molti contributi dei guardiani dell’ortodossia in disarmo, va all’attacco di Andrea Rossi come neanche i più accaniti denigratori erano stati in grado di fare nei loro ultimi interventi nel forum internettuale che negli ultimi anni ha visto confrontarsi le varie scuole di pensiero scientifico.
A parte la dietrologia che lascia il tempo che trova (e ne potrebbe trovare tanto in casi del genere), può essere utile entrare nel merito delle posizioni di Steve Krivit, che fa una lezione di etica, di scienza e di mercato su cui riflettere.
Dopo oltre vent’anni in cui la Fusione fredda è stata bandita dalle sedi ufficiali, con i ben noti tentativi di togliere le aule alle conferenze di Allan Widom, che adesso viene celebrato negli Usa come uno dei principali teorici nucleari (Mr Kilowatt del 16/06/2011: E-cat, la Nasa conferma), dopo che è stato richiesto a gran voce un esperimento che dimostrasse in modo inequivocabile il surplus di energia in modo ripetibile e riproducibile, quando grazie al Genio Italico di Andrea Rossi e alla sagacia e determinazione del vecchio Preside della Facoltà di Scienze dell’Università di Bologna Sergio Focardi, si è riusciti nel produrre un dispositivo che funzionasse in modo efficiente e riproducibile, viene lanciata una nuova campagna di delegittimazione della persona di Andrea Rossi.
Ciò viene fatto ripercorrendo in modo disinvolto la straordinaria carriera di un innovatore, che già vent’anni fa aveva lanciato la produzione di diesel dai rifiuti, avviando a soluzione quella che ancora oggi è la tragicommedia napoletana della spazzatura, e che ha aperto la strada ad altre Società che si occupano di trasformare un problema, la spazzatura e i rifiuti in generale, in una risorsa energetica ed economica, come si evince da diverse tecnologie immesse sul mercato.
Così, mentre le economie dell’Occidente, con relative aziende e famiglie, sono strozzate dal caro benzina (arrivato a 3.000 delle vecchie lire contro le cento lire di qualche decennio fa), mentre l’aria che respiriamo diventa sempre più tossica nelle città e non solo, mentre il mondo scientifico mediamente si limita a leggere i trattati e a controllare la congruità con non ben chiare leggi della fisica, bandendo le grandi innovazioni come spazzatura e pseudoscienza (da Piccardi a Eccles da Fleischmann a Benveniste per citare gli ultimi), con argomenti e toni che ricordano malamente la Santa Inquisizione; davanti a dati sperimentali impressionanti che finalmente mettono su una base certa e solida vent’anni di esperimenti sulla Fusione fredda, davanti alle applicazioni in via di sviluppo di prodotti reali che potrebbero togliere dall’incubo energetico l’Europa e non solo (strozzata tra le forniture di petrolio arabo e quelle del gas russo), che si fa?
Si fa etichetta sulla qualità delle misure, sulla morale delle persone, sulle teorie che non ci sono e si fa scandalo sulla protezione del segreto industriale, che ha poche vie per difendersi in un mondo di concorrenti agguerriti, che tentano a torto o a ragione di copiare ciò che è debolmente protetto e proteggibile in termini di proprietà intellettuale e industriale.
Ad oggi, a nostro avviso, non ci rimane che ringraziare ancora una volta Sergio Focardi e Andrea Rossi che insieme ai loro colleghi e investitori hanno riaperto la speranza in un futuro energetico migliore per l’Umanità tutta. Il ringraziamento va esteso ovviamente a tutti i pionieri della Fusione fredda che hanno sfidato l’ostracismo del gran mondo scientifico e non solo per amore della verità e della scienza mettendo a rischio le loro carriere e le loro famiglie.
Il cammino è ancora lungo e come per tutte le scoperte rivoluzionarie (il telefono, il volo, l’elettronica, i farmaci ecc.) la via per arrivare ad una maturità che valorizzi a pieno il potenziale innovativo della scoperta e permetta di governarne i rischi e tortuosa e lunga. Ma ancora una volta dal Genio Italico giungono nuove risposte ai problemi intricati, nel solco della tradizione che da Pitagora e la Scuola di Crotone, a Galilei, dai grandi filosofi come Telesio, a Piria che scoprì l’aspirina, da Fermi e Majorana, a Preparata e Focardi, passando per geni del fare come Andrea Rossi e tanti altri meno noti, tutti figli dell’Italia che a 150 anni dalla sua rinascita come Nazione festeggiamo ancora una volta.