Il Sistri operativo dal Primo giugno

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La associazioni: «Condividiamo lo scopo per il quale è stato concepito il Sistri ma allo stato dei fatti occorre riconoscere che il sistema, nel suo insieme, non è sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato»

E si continua a parlare di Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. Dopo il fallimento del click day, in cui si sono verificati numerosi problemi informatici che hanno quasi paralizzato l’intero sistema, sindacati e associazioni del settore, nei giorni scorsi, hanno inviato una lettera al governo per sollecitare lo slittamento dell’entrata in vigore, prevista per il 1° giugno, ossia tra, ormai, meno di due settimane.

La missiva, indirizzata direttamente al Presidente del Consiglio e, per conoscenza, al ministro dell’Ambiente, è stata firmata da Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle cooperative e Confapi e aveva lo scopo di richiedere un incontro al governo in modo da poter esporre le numerose problematiche legate all’utilizzo del sistema, problematiche evidenziate proprio in occasione della giornata di prove generali avvenuta l’11 maggio scorso.

Ma quale è stata la risposta alla lettera che richiedeva con forza un ulteriore proroga? Bene, la risposta è stata questa: «Il Sistri sarà operativo a decorrere dal Primo giugno prossimo». Il responso è arrivato ieri nell’ambito del question time alla Camera che ha visto protagonista, come sostituto del ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, Elio Vito, ministro che si occupa dei rapporti con il Parlamento.

Il nuovo sistema di controllo promosso dal ministero dell’Ambiente per garantire la tracciabilità dei rifiuti ha fatto patire non poco gli operatori di settore e le ansie sono diventate evidenti proprio a seguito della giornata del click day dello scorso 11 maggio che si è conclusa con un successo secondo il Ministero e con un fallimento generalizzato secondo le associazioni di settore, vera voce degli operatori che ogni giorno gestiscono l’ambiente e specificatamente la movimentazione dei rifiuti.

Secondo il ministro Elio Vito: «A distanza di mesi siamo ancora qui a parlare di Sistri, raccogliendo il mea culpa del Governo su tutta questa confusione e questi ritardi imputabili a molti fattori e tra questi l’ampia gamma dei soggetti interessati. Sul piano operativo ci sono stati ritardi sia nella fase d’iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri sia nella fase successiva di distribuzione dei dispositivi elettronici che in diversi casi hanno registrato mal funzionamenti e non sono mancati episodi di deliberata resistenza al cambiamento».

Ma il problema risulta, in questo momento, un altro. Il mondo che lavora potrebbe anche aver condiviso la mission del nuovo sistema, potrebbe anche aver metabolizzato la necessità di cambiamento che esigeva una più corretta gestione ma, attualmente, ne critica l’assoluta inadeguatezza, come sottolinea la lettera indirizzata, nei giorni scorsi, al Presidente del Consiglio e sottoscritta dalle associazioni di categoria: «Condividiamo lo scopo per il quale è stato concepito il Sistri ma allo stato dei fatti occorre riconoscere che il sistema, nel suo insieme, non è sufficientemente collaudato per poter essere utilizzato».

Le sanzione, dal 1° giugno, saranno inevitabili per la maggior parte delle realtà iscritte al Sistri; sarà un aggiungere al danno delle iscrizioni avanzate con il pagamento dei contributi annuali, del tempo perso dagli operatori impegnati a far funzionare un sistema che, di fatto, non risponde ai comandi, la beffa.

A noi non ci resta che aspettare.