Alterenergy, parte il progetto adriatico

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Il Progetto strategico, con la Puglia capofila, prevede il coinvolgimento di tutte le regioni adriatiche italiane, dell’Albania (co-promotore dell’iniziativa) e di Slovenia, Bosnia, Croazia, Serbia, Montenegro e Grecia, è finalizzato alla definizione di una comunità adriatica dell’energia sostenibile

Successo per la delegazione pugliese guidata dal direttore dell’Area organizzazione della Regione Puglia Bernardo Notarangelo: dopo un lungo lavoro di preparazione dei contenuti progettuali e di definizione del complesso partenariato, il Progetto strategico Alterenergy è stato ufficialmente ammesso a finanziamento dal Comitato di sorveglianza del Programma di cooperazione territoriale Ipa Adriatico, riunitosi a Venezia.

Ad affiancare la delegazione regionale da un punto di vista tecnico e scientifico, l’Arti (Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione), che ha contribuito alla definizione dell’iniziativa progettuale e che sosterrà il Servizio Mediterraneo nella implementazione dell’iniziativa per i prossimi quattro anni.

Coerentemente con le politiche di sviluppo regionali in ambito energetico, Alterenergy, che ha come capofila la Regione Puglia e prevede il coinvolgimento di tutte le regioni adriatiche italiane, dell’Albania (co-promotore dell’iniziativa) e di Slovenia, Bosnia, Croazia, Serbia, Montenegro e Grecia, è finalizzato alla definizione di una comunità adriatica dell’energia sostenibile: la sua ambizione è incidere a livello istituzionale, politico, tecnico e scientifico sulla capacità di pianificazione e sviluppo energetico territoriale adriatico. Alterenergy realizzerà anche interventi pilota sulle piccole comunità che sono tipiche dell’arco adriatico, promuovendone lo sviluppo, la sostenibilità e l’efficientamento energetico.

«Sono particolarmente soddisfatta di questo importante risultato dell’iniziativa della Regione Puglia in materia di strategie per lo sviluppo integrato dell’area adriatica – afferma l’Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli -. In un momento in cui nel Mediterraneo le tensioni sono altissime, i successi della nostra Regione mostrano come realizzare cooperazione e politiche di integrazione a sostegno dello sviluppo comune e dei destini della democrazia nel bacino adriatico-mediterraneo possa rivelarsi molto più efficace dei rombi di cannone e dei rimpatri forzati dei profughi».

(Fonte Europuglia)