«Facebook ci piaci verde»

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Il 55% dell’energia che alimenta i sistemi di Facebook deriva dal carbone, contro il 12,7% di Yahoo e il 34% di Google. Facebook si piazza dietro a Google e Yahoo, che stanno dando la priorità alle rinnovabili

Greenpeace rilancia oggi la sua sfida a Facebook «Unfriend coal»: usare solo energia rinnovabile, senza nucleare e senza carbone, per il funzionamento dei suoi sistemi informatici. A Milano un gruppo di attivisti ha aperto in Piazza del Duomo uno striscione con la scritta «Facebook ci piaci verde». Contemporaneamente, decine di migliaia di utenti di Facebook in tutto il mondo si stanno attivando online per entrare nel Guinness dei Primati con il maggior numero di commenti a un post di Facebook in 24 ore sulla pagina http://www.facebook.com/unfriendcoal.

I commenti saranno mostrati al personale di Facebook su un megaschermo piazzato all’esterno degli uffici di Facebook in California a Palo Alto per incoraggiare l’azienda a vincere la sfida lanciata da Greenpeace: annunciare entro il 22 aprile, Giornata Mondiale della Terra, un piano per eliminare gradualmente l’uso di energia sporca. Domani a Palo Alto, se le condizioni meteo lo permetteranno, i dipendenti Facebook in arrivo in ufficio potranno ammirare un dirigibile di Greenpeace con il messaggio «Facebook: unisciti alla Rivoluzione Energetica».

«Facebook sta sostenendo in tutto il mondo l’attivismo e la democrazia – afferma Andrea Boraschi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace in Italia -. Adesso Facebook ha l’opportunità di guidare anche una rivoluzione energetica, eliminando fonti pericolose come nucleare e carbone e passando alle rinnovabili».

Il settore delle tecnologie informatiche è quello con la maggior crescita al mondo in termini di uso di energia elettrica. Secondo un rapporto pubblicato da Greenpeace, al tasso di crescita attuale i centri di elaborazione dei dati e i sistemi di comunicazione del settore informatico consumeranno nel 2020 più del triplo di oggi. Vale a dire circa la metà dei consumi elettrici attuali degli Stati Uniti e più di quanto consumano oggi Francia, Germania, Canada e Brasile insieme. Facebook aprirà presto il primo di due nuovi centri di elaborazione, ognuno con consumi equivalenti a 40.000 abitazioni.

Il 55% dell’energia che alimenta i sistemi di Facebook deriva dal carbone, contro il 12,7% di Yahoo e il 34% di Google. «Alimentando i suoi computer con energia sporca, Facebook si piazza dietro a Google e Yahoo, che stanno dando la priorità alle rinnovabili – aggiunge Boraschi -. Per questo Greenpeace chiede a Facebook di diventare entro il Giorno della Terra, il 22 aprile, leader nell’uso delle rinnovabili, eliminando progressivamente carbone e nucleare».

(Fonte Greenpeace)