In arrivo la superbatteria made in Sapienza

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«Queste batterie agli ioni di litio di ultima generazione raggiungono, con un pieno di elettricità, un’autonomia di 210 km contro i 150 delle batterie attualmente disponibili»

È un’evoluzione delle comuni batterie agli ioni di litio, ma rispetto a queste è molto più efficiente e sicura. La superbatteria realizzata dal team di ricercatori coordinati dal professor Bruno Scrosati della Sapienza di Roma servirà ad alimentare soprattutto le auto elettriche, grazie alle caratteristiche di elevata autonomia e di notevole stabilità termica.
Lo studio condotto da Jusef Hassoun e Bruno Scrosati della Sapienza, in collaborazione con Yang-Kook Sun della Hanyang University di Seoul, è pubblicato sulla prestigiosa rivista «Journal of American Chemical Society».
«In pratica – sottolinea Bruno Scrosati – queste batterie agli ioni di litio di ultima generazione raggiungono, con un pieno di elettricità, un’autonomia di 210 km contro i 150 delle batterie attualmente disponibili». Superiori anche le prestazioni in termini di potenza e capacità.
«La nuova batteria – aggiunge Scrosati – si avvale della combinazione tra elettrodi nanostrutturati, uno di stagno-carbonio e l’altro di ossido di litio “drogato” con manganese nichel e cobalto».
Questa particolare combinazione elettrodica consente operazioni con centinaia di cicli di ricarica senza una riduzione della capacità e con un’efficienza di carica-scarica che si avvicina al 100%.
Inoltre i nuovi materiali sono abbondanti in natura e godono di una maggiore stabilità termica rispetto a quelli utilizzati nelle comuni batterie agli ioni di litio. Ciò potrebbe assicurare un abbattimento dei costi che incidono sul prezzo delle batterie per auto elettriche (ancora piuttosto elevato) e ridurre i rischi derivanti da un eccessivo surriscaldamento, punto debole degli attuali alimentatori.
Tali prestazioni fanno presumere che la nuova batteria possa essere adottata come efficace sistema di propulsione per motori elettrici in auto ecologiche (ibride o elettriche), contribuendo così alla sostenibilità del nostro pianeta.

(Fonte Università Sapienza)