Cibo, mare, acqua potabile… Preoccupa la radioattività

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Permane una situazione d’instabilità nella refrigerazione dei reattori. Per le Unità 1-3 sono riportate situazioni di danneggiamento del combustibile. Concentrazioni elevate di radioattività (Iodio-131 e Cesio -137) nel latte e in campioni di vegetali a foglia larga

L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha attivato una serie di servizi e di controlli sul territorio nazionale, per monitorare gli eventuali effetti dell’emergenza nucleare che ha colpito le centrali nucleari giapponesi dopo il disastroso terremoto e tsunami conseguente che l’ha colpito.

I controlli riguardano i cittadini che tornano dal Giappone, le merci che transitano e la qualità dell’aria.

La situazione in sintesi. Permane una situazione d’instabilità nella refrigerazione dei reattori. Per le Unità 1-3 sono riportate situazioni di danneggiamento del combustibile. Risultano tuttavia in corso le operazioni finali di ripristino dell’alimentazione elettrica esterna. Le informazioni disponibili farebbero ritenere le strutture di contenimento ancora integre, con l’eccezione dell’unità 2.

Critica risulta in particolare la situazione di refrigerazione delle piscine di combustibile esaurito delle unità 3 e 4, dalle quali in caso di danni al combustibile si possono avere rilasci direttamente all’ambiente a seguito del danneggiamento della parte superiore dell’edificio. Al riguardo per l’Unità 3 sono svolte operazioni di lancio d’acqua con l’ausilio di mezzi addizionali. Nel sito si è registrata una tendenza alla diminuzione dei livelli di intensità di dose. La possibile degradazione dello stato di refrigerazione del reattore e/o della piscina di un’unità può ripercuotersi sulle operazioni di recupero delle altre, anche in relazione alle difficoltà operative.

Sono state rilevate concentrazioni di radioattività (Iodio-131 e Cesio -137) nel latte e in campioni di vegetali a foglia larga, superiori ai livelli di riferimento adottati dalle autorità giapponesi in situazioni di emergenza per l’adozione di contromisure. Sono state adottate misure restrittive sulla distribuzione di spinaci e di «kakina» provenienti dalle Prefetture di Fukushima, Ibraki, Tochigi e Gunma. L’Unità di crisi locale ha indicato alle autorità locali la necessità di somministrare, in alcune città e villaggi, iodio stabile sotto la supervisione delle autorità locali stesse e alla presenza di personale medico esperto.

Di seguito pubblichiamo l’ultimo report dell’Ispra.

Stato dei reattori

Continuano le operazioni per il ripristino delle alimentazioni elettriche con diverso stato di avanzamento per le diverse unità. L’alimentazione elettrica all’Unità 5 è stata ripristinata tramite connessione alla rete esterna. L’Unità 6 è ancora alimentata tramite gruppi diesel di emergenza. Le sottostazioni elettriche delle Unità 1, 2, 3 e 4 sono tutte connesse alla rete elettrica esterna. Per le Unità 3 e 4 sono in corso le operazioni di connessione dei cavi elettrici alla sottostazione. Alcune strumentazioni sono state riattivate nelle Unità 1, 2 e 4. Per l’Unità 2 il cui stato di ripristino risulta più avanzato sono in corso verifiche sulla presa dei carichi.

Spegnimento: Tutti i reattori sono spenti

Stato della refrigerazione del nocciolo (per rimuovere il calore residuo): Il nocciolo dei reattori delle Unità 1, 2 e 3 permane parzialmente allagato, con livelli che non mostrano sostanziali variazioni. Continuano le iniezioni di acqua di mare attraverso il sistema di estinzione incendi. La portata di refrigerazione per l’Unità 1 è stata aumentata a 18 t/h avvalendosi anche del sistema alimentazione acqua

Il nocciolo delle Unità 5 e 6 risulta mantenuto sotto battente d’acqua. Per l’Unità 5 le pompe del sistema di rimozione del calore residuo del nocciolo, alimentate dalla rete elettrica esterna a seguito del suo ripristino, stanno consentendo il ricircolo dell’acqua.

Stato del reattore e del combustibile: Per le Unità 1, 2 e 3 viene riportato uno stato di danneggiamento degli elementi di combustibile, per l’Unità 4 non è presente combustibile nel reattore (essendo tale Unità al momento dell’evento in fase di arresto per caricamento combustibile fresco), per le Unità 5 e 6 non si ravvisano al momento problemi.

Contenimento principale: Non si hanno comunicazioni di situazioni di danneggiamento, con l’eccezione della piscina di soppressione dell’Unità 2, danneggiatasi il 15 marzo. Non si hanno informazioni per l’Unità 3.

Edificio Reattore (l’edificio ove si trova il contenimento principale a tenuta, con all’interno il contenitore metallico in pressione ed il reattore, e la piscina di stoccaggio del combustibile esaurito): Nelle Unità 1, 3 e 4 risulta severamente danneggiato a seguito delle esplosioni da idrogeno verificatesi nei giorni scorsi. Per l’Unità 2 risulta parzialmente danneggiato. Integro per le Unità 5 e 6.

Refrigerazione delle piscine del combustibile esaurito: La temperatura dell’acqua della piscina dell’Unità 2 risulta pari a 50 °C alle ore 13:00 UTC del 21 marzo. Per l’Unità 3 viene effettuato lo spruzzamento, con l’ausilio di mezzi addizionali. È stata riattivata la refrigerazione delle piscine del combustibile esaurito delle Unità 5 e 6 con valori di temperatura dell’acqua di  36,6 °C per l’Unità 5 e di  21 °C per l’Unità 6. Per l’Unità 4, l’ultimo dato rilevato risale al 14 marzo con una temperatura elevata. Per tale Unità è da ritenere che il combustibile non sia più sotto battente d’acqua anche se risulta l’immissione in piscina di acqua con portata di 50 t/h per 3 ore Per quanto riguarda le Unità 5 e 6 è garantita l’iniezione di acqua nella piscina.

Dati radiometrici

All’interno della centrale ed ai suoi confini

Sono stati resi noti i valori delle misure di concentrazione in aria effettuate nel periodo tra il 19 e il 21 marzo; i campioni sono stati prelevati in vari punti a Nord dell’edificio amministrativo situato all’interno dell’impianto di Fukushima. Le misure, i cui valori sono sintetizzati nella tabella sottostante, hanno evidenziato che per il solo Iodio 131 è stato superato di 6 volte il limite stabilito dalla Nuclear and Industrial Safety Agency giapponese; le concentrazioni di Cesio137 e quelle di Cesio134 risultano rispettivamente 75 e 57 volte inferiori al limite definito dalla NISA per le situazioni incidentali.

Radioisotopo

Concentrazione max misurata (Bq/cm3)

I131

6.00E-03

I132

Inferiore alla rilevanza strumentale

I133

Inferiore alla rilevanza strumentale

Cs134

3.5E-05

Cs136

Inferiore alla rilevanza strumentale

Cs137

4.0E-05

Sono stati raccolti e misurati campioni di acqua di mare in punti a circa 330 m a sud del punto di scarico con concentrazioni riportate nella tabella seguente:

Radioisotopo

Concentrazione max misurata (Bq/cm3)

Concentrazione limite per notifica (Bq/cm3)

I131

5.00E+00

4.00E-02

I132

2.1E+00

3E+00

Cs134

1.5E+00

6.00E-02

Cs136

2.4E+00

3.00E-01

Cs137

1.55E+00

9.00E-02

Le concentrazioni di Iodio 131 e di Cesio 137 nei campioni risultano superiori ai valori limite per la notifica di un fattore variabile tra 10 e 100 volte.

Dalle misure di rateo di dose effettuate nelle ultime ore in alcuni punti circostanti l’impianto, è stata evidenziata una generale tendenza alla diminuzione dei valori della dose gamma. Per contro, è stato osservato un picco nel rateo di dose gamma in alcuni punti circostanti il sito Fukushima Daiini da attribuirsi al rilascio avvenuto nel sito di Fukushima-Daiichi.

A distanza dalla centrale

I valori di intensità di dose effettuate in circa 80 punti di misura relative ad alcune città della prefettura di Fukushima situate oltre un’area di raggio di 30 km dalla centrale, indicano una generale tendenza alla diminuzione del rateo di dose gamma rispetto ai valori registrati nei giorni precedenti.

Sono stati resi noti i dati del monitoraggio dell’acqua potabile nella prefettura di Fukushima relativamente al periodo tra il 16 e il 21 marzo. Ogni giorno sono stati raccolti ed analizzati 75 campioni e solo per lo Iodio 131, e solo in alcuni campioni, sono stati riscontrati valori di poco superiori rispetto al limite definito dalla normativa giapponese. Contaminazione nei prodotti alimentari

Il Ministero della Salute giapponese ha confermato la presenza di iodio e cesio radioattivi nei prodotti alimentari misurati nell’area intorno alla centrale di Fukushima Dai-ichi

È stato incrementato il numero di campionamenti di cibo, acqua potabile e latte tra le prefetture di Fukushima e Ibaraki; in particolare le misure di concentrazione di Iodio 131 e Cesio 137 su vegetali a foglia larga prelevati nella prefettura di Nigata hanno evidenziato valori di poco superiori ai limiti previsti dalla normativa; non è stata riscontrata la presenza di Iodio 131 nel latte.

Nella prefettura di Saitama, tutti i campioni misurati hanno mostrato valori di concentrazione di Iodio e cesio inferiori ai limiti di legge.

Nella Prefettura di Ibaraki sono stati raccolti il 20 marzo 12 campioni di vegetali; di questi solo 2 campioni di spinaci mostravano concentrazioni di Iodio131 di poco superiori al limite di legge.

Il Nuclear Emergency Response  HQ report del 23 marzo riporta ulteriori informazioni relativamente alla contaminazione degli spinaci prelevati in varie località della Prefettura di Ibaraki nel periodo tra il 18 e il 20 marzo i cui valori sono riportati nella tabella che segue.

Giorno del prelievo

Concentrazione di I131 (Bq/kg)

Concentrazione di Cs137 (Bq/kg)

18 marzo

54100

1913

19 marzo

11000

20 marzo

4100

Deposizione al suolo

Sono stati resi noti valori delle misure di deposizione al suolo, effettuate nel periodo tra il 18 e il 22 Marzo, sia per lo Iodio 131 che per il Cesio 137, in 9Prefetture del Giappone. Come riportato dalla tabella sottostante, il rateo di deposizione sia per lo Iodio 131 che per il Cesio 137 varia in maniera apprezzabile da un giorno all’altro in relazione alle condizioni meteo giornaliere; in presenza di pioggia, infatti, si registra un incremento dei valori di concentrazione al suolo a causa della deposizione umida. A questo fenomeno è probabilmente associato l’incremento della concentrazione superficiale di Iodio e Cesio nelle città di Tokyo (225 km Sud Ovest) i cui valori risultano di 3 volte superiori rispetto ai criteri di riferimento definiti dalla IAEA per l’attuazione di azioni restrittive relativamente al consumo di alimenti potenzialmente contaminati.

Location e distanze da Fukushima

Concentrazione misurata tra il 18-19 Marzo 2011(Bq/m2)

Concentrazione misurata tra il 19-20 Marzo 2011(Bq/m2)

Concentrazione misurata tra il 20-21 Marzo 2011(Bq/m2)

Concentrazione misurata tra il 21-22 Marzo 2011(Bq/m2)

I131

Cs137

I131

Cs137

I131

Cs137

I131

Cs137

Iwate(Morioka) km 250

ND

ND

ND

0.24

4800

690

ND

ND

Yamagata(Yamagata) km 110

ND

ND

22

20

58000

4300

590

140

Ibaraki km 130

490

48

93000

13000

85000

12000

Tochigi(Utzunomiya) km 138

1300

62

540

45

5300

250

25000

440

Gunma(Maebashi) km 208

230

84

190

63

990

87

1500

72

Saitama(Saitama)211

64

ND

66

ND

7200

790

22000

1600

Chiba(Ichihara) 215 km

21

ND

44

3.8

160

16

710

150

Tokio(Shinjiyuku) 230 km

51

ND

40

ND

2900

560

32000

5300

Yamanashi(Kouku)

175

ND

ND

ND

ND

ND

4400

400

Anche per le città di Tochigi(140 km Sud Ovest rispetto a Fukushima) e Saitama (213 km Sud Ovest rispetto a Fukushima) si registrano incrementi del valore di concentrazione al suolo sia di Iodio 131 che di Cesio 137 superiori di circa 2 volte rispetto ai criteri di riferimento definiti dalla IAEA per l’attuazione di azioni restrittive relativamente al consumo di alimenti potenzialmente contaminati.

Monitoraggio nella prefettura di Fukushima

È stata pianificata dal Ministero Giapponese dell’educazione e della Ricerca una campagna di monitoraggio delle acque costiere nei dintorni del sito di Fukushima Daiichi. Campioni di acqua e aria saranno raccolti lungo settori costieri distanziati tra loro di 10 km; i campioni saranno prelevati nello stesso settore fino a distanze di 30 km dalla costa.

Provvedimenti di tutela della popolazione

Risultano allo stato essere stati adottati dalle Autorità Giapponesi i seguenti provvedimenti:

– Evacuazione nel raggio di 20 Km dalla centrale
– Riparo al chiuso nel raggio tra i 20 e 30 Km
– Fornito iodio stabile ai centri di distribuzione, pronto per la somministrazione in caso di necessità.
– Emessa raccomandazione di assumere iodio stabile per le persone che ancora potrebbero trovarsi all’interno della zona di evacuazione (20 km).
L’Unità di crisi locale, il 21 marzo, ha indicato alle autorità locali la necessità di somministrare, in alcune città e villaggi, iodio stabile sotto la supervisione delle autorità locali stesse e alla presenza di personale medico esperto.

Le autorità hanno adottato misure restrittive sulla distribuzione di spinaci e di «kakina» provenienti dalle Prefetture di Fukushima, Ibraki, Tochigi e Gunma.L’Aiea non ha modificato il comunicato che attualmente possono continuare normalmente i voli e i trasporti marittimi da e per i maggiori aeroporti e porti giapponesi, e che non vi sono motivazioni sanitarie che richiedano di effettuare un monitoraggio radiometrico dei viaggiatori provenienti dal Giappone.

Previsioni meteorologiche nell’area

Le elaborazioni pervenute dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, per la giornata del 23 marzo, indicano che l’area giapponese è interessata in quota da un flusso di correnti di provenienza mediamente occidentale; in seno alle quali viaggiano deboli impulsi nuvolosi. L’area depressionaria sul pacifico continua a muoversi verso est e sul Giappone la pressione e’ in temporaneo aumento, sebbene le condizioni meteo saranno caratterizzate da variabilità. Nubi sparse su tutto il Giappone, più consistenti e con precipitazioni associate sulle aree costiere nord-occidentali tra le 18z del 23/3 e le 00z del 24/3. I venti in quota si mostrano moderati o forti di provenienza mediamente. I venti al suolo sono deboli da nord/ovest con locali rinforzi sulle coste orientali, in rotazione da sud/ovest.

Per la giornata del 24 marzo, correnti occidentali mantengono condizioni di instabilità sul Giappone centro-settentrionale. Nuvolosità variabile a tratti anche intensa, con nuvolosità più consistente sul Giappone centro-settentrionale dove si verificheranno precipitazioni sparse. I venti in quota si mostreranno moderati o forti in prevalenza provenienti da sud-ovest; al suolo, i venti saranno deboli da sud-ovest, salvo rinforzi specie sulle aree occidentali.

Per quanto riguarda le mappe di traiettoria, il movimento delle masse d’aria in quota, a partire dal punto di riferimento, segue una direttrice nord/ovest-sud/est fino a 850 hPa (circa 1500 mt), mentre segue una direttrice mediamente ovest-est a partire da 700Hpa(circa 3000mt), con variazioni significative di direttrice solo tra 200 e 150Hpa.

Misure di radioattività in Italia

La dispersione dei rilasci di radioattività dalla centrale giapponese, sin dall’inizio dell’evento, ha risentito delle traiettorie dei venti che, su larga scala, hanno interessato prevalentemente l’area orientale e nord orientale, verso l’Oceano Pacifico e gli Stati Uniti.

Nel loro movimento le masse d’aria vanno gradualmente depauperandosi del contenuto iniziale di radioattività, per cui si ritiene che, giunte in Europa, avranno una concentrazione di radioattività estremamente bassa, a livelli tali da risultare difficilmente rilevabile con i normali sistemi di misura, e comunque da ritenersi non rilevanti dal punto di vista radiologico. Al riguardo, l’Environmental Protection Agency statunitense, utilizzando sistemi di rilevamento estremamente sofisticati, ha nei giorni scorsi stimato che i livelli di radioattività in aria risultano talmente bassi da comportare per un individuo della popolazione una dose dell’ordine di centomila volte inferiore a quella normalmente ricevuta dalla radioattività naturale.

Comunicazioni in tal senso sono fornite anche dall’Autorità di sicurezza nucleare e dall’Istituto di sicurezza nucleare e di radioprotezione francesi.

L’Autorità per la Radioprotezione dell’Islanda, grazie a sistemi molto sofisticati, in grado di rilevare anche concentrazioni di radioattività ampiamente  al di sotto dei valori che possono comportare un rischio sanitario per la popolazione, hanno rilevato tracce di Iodio 131 ritenute dall’Autorità stessa dell’ordine di un milionesimo di volte inferiori a quelle misurate in Europa a seguito dell’incidente di Chernobyl e che non comportano alcun rischio per la salute.

L’Ispra, a seguito dell’incidente alla centrale nucleare di Fukushima in Giappone, ha richiesto, sin dal 12 marzo 2011, ai soggetti della rete delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la protezione dell’ambiente di intensificare le misure di particolato atmosferico allo scopo di monitorare l’andamento di una eventuale presenza anomala di radioattività in aria riconducibile all’incidente. Attualmente si stanno effettuando misure giornaliere con particolare riguardo alla presenza degli isotopi Cesio 137 e Iodio 131. E’ stato anche richiesto di effettuare misure di deposizione al suolo con cadenza settimanale.

Tutti i risultati delle misure giornaliere effettuate sino ad oggi non hanno evidenziato anomalie rispetto a quanto rilevato precedentemente all’incidente.