Le acque europee sono colpite da numerose pressioni, tra le quali l’inquinamento marino, la scarsità d’acqua e le inondazioni. In particolare, l’inquinamento deriva da una vasta gamma di fonti quali l’agricoltura, l’industria e il settore dei trasporti
Un report dell’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) ha preso in analisi la condizione dei laghi, dei fiumi e dei bacini idrici costieri in Europa e ha affermato che, nonostante la situazione stia migliorando, gli obbiettivi stabiliti dalla Direttiva Quadro delle Acque europee (Dqa) non sono stati raggiunti.
Le acque europee, infatti, sono colpite da numerose pressioni, tra le quali l’inquinamento marino, la scarsità d’acqua e le inondazioni. In particolare, l’inquinamento deriva da una vasta gamma di fonti quali l’agricoltura, l’industria e il settore dei trasporti.
È stato stimato che solo il 52% delle acque raggiungerà uno stato ecologico buono entro il 2015. Per questo motivo gli Stati membri dell’Ue devono prendere urgentemente provvedimenti per proteggere sia la salute umana sia l’ecosistema.
Per conservare e migliorare le funzioni essenziali dei nostri ecosistemi acquatici, bisogna gestirli con cura. Ciò potrà avvenire soltanto se l’approccio integrato proposto dalla Dqa viene adottato.
Una piena realizzazione della Dqa è necessaria per risolvere le diverse pressioni e per rendere partecipi tutti gli utenti dei bacini fluviali nel raggiungimento di acque salutari con un ottimo stato ecologico.
Inoltre, è veramente importante l’integrazione degli obbiettivi delle politiche acquatiche in tutte le altre aree politiche come la Politica agricola comune (Pac), i Fondi Strutturali e di Coesione e le politica sull’energia rinnovabile e sui trasporti.