Pubblichiamo un documento di analisi e proposta politica in cui il Movimento per la Decrescita felice invita a un confronto alcuni soggetti sociali. E pubblichiamo anche il manifesto su «Arte e decrescita», che aprirà il sito omonimo che sarà on line alla fine di gennaio. Fra i temi chiave: La crescita è la causa della crisi. Le misure tradizionali di politica economica non funzionano più. Il blocco di potere cementato dall’ideologia della crescita. Una nuova cultura per una nuova alleanza sociale
La crisi che ci è stata regalata da una cattiva finanza se da un lato affligge i cittadini, dall’altro è servita a sbloccare risorse di pensiero ed iniziative e, soprattutto, a chiarire che c’è altro dopo la finanza, i capitali, l’arricchimento. Il dividere la società in sigle, surrogati di vecchie ideologie, serve ad alzare cortine per non discutere dell’unico discrimine che oggi ci divide da un cammino serio verso la civiltà: la crescita o lo sviluppo. Tema affrontato nell’ultimo numero di «Villaggio Globale». E l’impegno di «Villaggio Globale», quest’anno, sarà di aprire una serie di riflessioni su temi chiave per dare elementi utili ai Lettori.
Iniziamo con questo documento di analisi e proposta politica in cui il Movimento per la Decrescita felice (qui Maurizio Pallante è espressione di punta), invita a un confronto alcuni soggetti sociali (un’analisi più approfondita è contenuta nel libro di più autori «Crisi economica, debiti pubblici e decrescita felice», pubblicato dalle Edizioni per la decrescita felice). E pubblichiamo anche il manifesto su «Arte e decrescita», che aprirà il sito omonimo che sarà on line alla fine di gennaio.