Il Consiglio di Stato ha confermato quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta
Il Consiglio di Stato in un parere reso all’Authority per l’energia, ha giudicato «in contrasto» col referendum il criterio della «adeguatezza della remunerazione dell’investimento» per determinare la tariffa. Le bollette dell’acqua non sono quindi «coerenti» col quadro normativo uscito dal referendum del 12-13 giugno 2011. Pertanto L’Authority dovrà tenerne conto per l’adozione del nuovo sistema.
Il Comitato pugliese «Acqua Bene Comune» – Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua sottolinea che «non si possono fare profitti sull’acqua».
L’Autorità per l’Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all’indomani del Referendum, aveva chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.
«Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo – ricorda il Comitato – e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l’acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica. In Puglia, il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune” ha avviato azioni legali pilota (in questi giorni ci sono state le prime udienze) e si prepara a una grande mobilitazione.
«Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l’Aeeg nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.
«Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato. La mobilitazione contro la “nuova” tariffa Aeeg è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali».