Il grafene programma portabandiera dell’Ue

739
La struttura a nido d'ape del Grafene
Tempo di lettura: 2 minuti

Il contributo della comunità scientifica italiana delineato oggi al Centro ricerche Enea di Portici. Il grafene è costituito da uno strato di atomi di carbonio ed è il materiale più sottile del mondo; per raggiungere un millimetro di spessore servirebbero tre milioni di fogli. Il grafene è 200 volte più forte dell’acciaio, è un conduttore di elettricità più efficiente del rame ed un eccezionale conduttore di calore

Il grafene è stato scelto dall’Unione europea come «Flagship», ovvero «programma portabandiera» della ricerca europea nell’ambito del nuovo programma Horizon 2020, con un finanziamento di un miliardo di euro per i prossimi 10 anni, puntando su questo nuovo materiale per le sue grandi potenzialità di applicazione, con l’obiettivo di riguadagnare competitività tecnologica ed economica nel mondo. Presso il Centro Ricerche Enea di Portici si è tenuto oggi un incontro tra ricercatori Enea e Cnr, aperto all’intera comunità scientifica italiana, per confrontarsi sulle rispettive attività di ricerca e per delineare le tappe e l’organizzazione del contributo italiano alla Flagship Grafene. Il prof. Andrea Ferrari, Direttore del Cambridge Graphene Centre, uno dei principali sostenitori della Flagship, ha illustrato le ragioni che hanno portato l’Unione a puntare su questo materiale, per la sua resistenza e flessibilità di utilizzo.

Il grafene è costituito da uno strato di atomi di carbonio ed è il materiale più sottile del mondo; per raggiungere un millimetro di spessore servirebbero tre milioni di fogli. Il grafene è 200 volte più forte dell’acciaio, è un conduttore di elettricità più efficiente del rame ed un eccezionale conduttore di calore. È quasi trasparente, ma è così denso che, opportunamente trattato, non può essere attraversato neanche dall’elio. Per queste sue proprietà straordinarie, che superano ampiamente quelle di qualsiasi altra sostanza nota, il grafene viene definito «la plastica del futuro» perché rappresenta uno dei materiali più promettenti per la produzione di nuove tecnologie in grado di rivoluzionare molti settori industriali, come l’elettronica, il fotovoltaico, la sensoristica, la chimica e la meccanica. La combinazione delle sue proprietà meccaniche con quelle elettriche ne consente l’impiego nell’elettronica flessibile e pieghevole.

L’Enea, che ha sostenuto la Flagship Graphene nella fase negoziale, è oggi tra i protagonisti italiani in grado di fornire un contributo alle ricerche sul grafene e sulle sue applicazioni. Le attività di ricerca si pongono l’obiettivo di ottenere il massimo rendimento dalle particolari proprietà fisiche e chimiche del grafene applicandole a nuovi prodotti di mercato, dando un nuovo impulso alla competitività tecnologica e commerciale dell’industria europea. L’Enea metterà a disposizione le sue competenze e le sue infrastrutture di ricerca nell’ambito delle applicazioni legate alla energetica ed alla sensoristica, settori in cui ha acquisito un consolidato riconoscimento a livello europeo. Presso i laboratori dell’Enea dei Centri Ricerca di Casaccia e di Portici sono in corso attività di ricerca dedicate allo sviluppo di metodi di sintesi e di integrazione del grafene in dispositivi di tipo energetico, come le celle solari, e per la salvaguardia dell’ambiente, come i sensori.

Per approfondire

Per maggiori chiarimenti e approfondimenti, l’articolo pubblicato sulla rivista Enea Eai, Energia Ambiente Innovazione, e il servizio realizzato dalla WebTv Enea.