L’ambiente e i tanti obblighi amministrativi

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Una nota specifica merita il Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud), il quale dopo la breve parentesi costituita dalla «comunicazione Sistri», torna ad essere il principale strumento per la raccolta e la successiva elaborazione dei dati riguardanti i rifiuti speciali prodotti da oltre 400.000 imprese ed enti

Come ogni anno, il 30 aprile sono concentrate alcune scadenze ambientali. Necessario risulta, per tutte le realtà coinvolte, procedere all’adempimento degli svariati obblighi amministrativi per non incorrere in sanzioni o, ancor peggio, in sospensioni di attività.
Partiamo con il ricordare che entro fine mese bisognerà versare i diritti annuali di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali. Le sezioni Regionali/Provinciali dell’Albo inviano presso la sede legale delle imprese iscritte il bollettino precompilato per il pagamento del diritto annuale; il pagamento dovrà essere effettuato esclusivamente tramite tale bollettino o, nel caso in cui l’impresa non avesse ricevuto il suddetto modulo, provvedere a compilarlo manualmente. Gli importi fissati, invariati rispetto agli anni precedenti, variano in base alla categoria d’iscrizione.
Bisogna rammentare che le imprese autorizzate al trasporto in conto proprio dei propri rifiuti, ai sensi dell’art. 212 – comma 8, del D. Lgs 152/2006, e le imprese che effettuano la raccolta e il trasporto di Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) ai sensi del D.M. 65/2010, dovranno versare il diritto annuale di iscrizione pari a € 50.
Procediamo parlando delle imprese iscritte nel registro provinciale delle imprese che esercitano attività di recupero di rifiuti in procedura semplificata ai sensi degli artt. 214 e 216 del D. Lgs 152/2006. Bene, per le suddette imprese i diritti annuali di iscrizione si versano alla Provincia territorialmente competente. Il versamento dei diritti d’iscrizione deve essere effettuato tramite conto corrente postale a favore della Provincia con l’indicazione nella causale del versamento dei seguenti elementi:
a) denominazione e sede legale del richiedente;
b) attività (da R1 a R13) per la quale è stata effettuata la comunicazione e relativa classe;
c) partita Iva e codice fiscale.
Gli importi fissati, invariati rispetto agli anni precedenti, variano in base alla categoria d’iscrizione.
Altro adempimento da evadere entro il 30 aprile è la Comunicazione del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud) 2013 (anno di riferimento 2012), la Dichiarazione e-Prtr (ex Ines) destinata ai gestori di stabilimenti Ippc, ossia agli impianti autorizzati in Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e eventuali altre comunicazioni contenute come prescrizioni nelle autorizzazioni di impianti, ai sensi dell’art. 208, 209, 210 del D. Lgs 152/2006 o in procedura semplificata ai sensi degli artt. 214 e 216 del D. Lgs 152/2006, in cui la ditta è tenuta a comunicare alla Provincia competente i dati relativi alle quantità ed ai tipi di rifiuti gestiti nell’anno solare precedente.
Una nota specifica merita il Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud), il quale dopo la breve parentesi costituita dalla «comunicazione Sistri», torna ad essere il principale strumento per la raccolta e la successiva elaborazione dei dati riguardanti i rifiuti speciali prodotti da oltre 400.000 imprese ed enti. Tutti gli attori che prendon parte alla gestione dei rifiuti, siano essi produttori, trasportatori, recuperatori, smaltitori, commerciati e intermediati o comuni coinvolti nella gestione di rifiuti urbani, sono chiamati ad adempiere a tale obbligo.
La nuova modulistica, approvata con Dpcm 20 dicembre 2012, reintroduce l’obbligo di dichiarazione per i trasportatori professionali di rifiuti e per gli intermediari e i commercianti senza detenzione, comporta l’obbligo di indicare le giacenze di rifiuti (con criteri di calcolo diversi per produttori e gestori di impianti) e richiede la documentazione anche del trasporto dei propri rifiuti pericolosi.
Fra le molte novità spiccano sia l’estensione della possibilità d’impiego della «comunicazione semplificata» sia l’obbligo di invio telematico del Mud per tutte le imprese e gli enti che non possono utilizzare tale comunicazione.
Evitare errori e omissioni nella compilazione della dichiarazione consente di non incorrere nelle pesanti sanzioni previste per le violazioni dell’obbligo. Tra le maggiori novità della nuova dichiarazione si segnalano:
Comunicazione Raee (rifiuti rientranti nel campo di applicazione del D. Lgs 151/2005);
Il calcolo delle giacenze: i criteri differenti per i produttori e quelli per i gestori di impianti;
Tanto altro ancora…
In definitiva, tante domande e poca chiarezza attanaglia gli operatori di settore ormai da anni. La preoccupazione di poter incorrere, a volte ingenuamente, in sanzioni diventa sempre più importante. In un Italia che osserva il suo scenario politico allo sbando risulta necessario dare indicazioni chiare ed univoche nella gestione delle cose, e nel caso specifico dell’ambiente, e questo per evitare che le realtà che in questo momento di estrema crisi stanno cercando, con innumerevoli sforzi, di restare a galla non si travino ulteriormente beffate da mancanze e velate omissioni burocratiche.
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