Rischio indoor – La prevenzione nelle scuole

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Pubblicate le linee guida approvate da un accordo fra Governo, regioni, province autonome di Trento e Bolzano, province, comuni e comunità montane. L’attenzione particolarmente rivolta ai fattori per allergie ed asma

È stato pubblicato in GU (il 13 gennaio 2011) l’accordo tra Governo, regioni, province autonome di Trento e Bolzano, province, comuni e comunità montane concernente «Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma».

A livello nazionale, queste Linee di indirizzo fanno riferimento al Piano sanitario nazionale 2006-2008, ai livelli essenziali di assistenza (Lea) e al Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012, che prevede tra i suoi obiettivi generali la riduzione dell’incidenza delle patologie da esposizione ad agenti chimico-fisici e biologici (allergeni, muffe, pollini), con particolare attenzione alla salute dei bambini. Propone, quale linea di supporto, la definizione di linee strategiche per migliorare gli aspetti igienico sanitari negli ambienti di vita indoor con particolare attenzione a scuole e altri ambienti frequentati dai bambini.

A livello europeo, la prevenzione ed il controllo dell’asma e delle allergie nell’infanzia si configurano come obiettivi prioritari della Strategia per l’ambiente e salute dell’Unione europea. La strategia europea raccomanda misure più ampie, volte a migliorare la qualità dell’aria indoor nelle zone residenziali, nei luoghi pubblici (in particolare asili nido e scuole) e sui posti di lavoro e sostiene l’importanza di proteggere la salute dei bambini dalle minacce dell’ambiente, quale investimento essenziale per assicurare un adeguato sviluppo umano ed economico.

In questo contesto, le indicazioni proposte mirano al miglioramento della salubrità e sicurezza degli ambienti scolastici, privilegiando la riduzione dei principali fattori di rischio ambientali per asma e allergia, al fine di contrastare l’incidenza di queste patologie nell’infanzia e l’adolescenza e diminuire il loro impatto socio-sanitario ed economico. Infatti, la prevalenza dell’asma bronchiale e delle malattie allergiche è drammaticamente aumentata negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi industrializzati.

In Italia numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato che circa il 20% della popolazione generale soffre di allergia e che tende ad essere interessata, con sempre maggior frequenza, la prima età della vita. L’asma bronchiale, assieme all’obesità, è tra le malattie croniche più frequenti tra i bambini e, nonostante i miglioramenti terapeutici avvenuti negli ultimi anni, costituisce una importante causa di ospedalizzazione. Lo studio Sidria-2 evidenzia un aumento della rinite allergica e dell’eczema nei bambini di età compresa tra i 6 e 7 anni e negli adolescenti tra i 13 e 14 anni.

Lo scopo principale di queste linee di indirizzo è quindi focalizzare l’attenzione delle istituzioni, in primo luogo dell’istituzione scolastica, e della popolazione in generale sull’importanza della qualità dell’aria degli ambienti scolastici e indicare linee operative per realizzare in tali ambienti (compresi gli spazi esterni e le mense), condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza adeguate alle specifiche esigenze dei soggetti allergici o asmatici. Vengono indicate misure specifiche di prevenzione e controllo dei fattori di rischio indoor per asma ed allergia quali: eliminazione dell’esposizione al fumo di tabacco, eliminazione o riduzione delle fonti e delle concentrazioni degli allergeni indoor (acari, animali domestici, funghi e muffe, scarafaggi).

Ad esempio, per limitare l’esposizione a muffe ed a funghi si suggerisce di mantenere il livello di umidità inferiore al 50%, di evitare la formazione di condense sui vetri favorendo un’adeguata ventilazione e ricambio d’aria, di eliminare tappeti e parati di stoffa, usare soluzioni di ammoniaca al 5% per rimuovere le muffe. Il documento tratta inoltre della progettazione e manutenzione degli spazi verdi nelle scuole al fine di limitare l’esposizione dei bambini allergici, dando indicazioni quali: mettere a dimora nei giardini scolastici piante a basso tasso allergenico, eliminare periodicamente piante erbacee allergizzanti (paritaria, graminaceae, ambrosia etc.) ed effettuare le operazioni di pulizia e manutenzione degli spazi esterni in assenza dei bambini.

Le misure proposte, anche se non prevengono necessariamente l’insorgenza delle malattie allergiche, possono contribuire ad attenuare i sintomi, evitare il peggioramento delle malattie allergiche e dell’asma, prevenire crisi acute anche gravi e, in ogni caso, possono contribuire al benessere ed al miglioramento della qualità della vita di tutte le persone che frequentano abitualmente la scuola, o per studio o per lavoro.

Il documento è organizzato in tre parti: l’introduzione, che contiene riferimenti alle evidenze scientifiche ed epidemiologiche sulle patologie e sui fattori di rischio indoor; la prima parte, che fornisce elementi di conoscenza per facilitare l’individuazione e la valutazione dei principali fattori di rischio per asma ed allergia; la seconda parte, che fornisce indicazioni operative per realizzare un programma integrato di interventi, specifici per le scuole, per la prevenzione delle malattie allergiche e dell’asma.

Per raggiungere questi scopi il documento indica le seguenti linee operative:

1. Individuazione e valutazione dei fattori di rischio per asma e allergia presenti negli ambienti scolastici.

2. Definizione e attuazione di interventi generalizzati e, ove necessari, interventi mirati, volti ridurre l’esposizione della popolazione scolastica ad allergeni.

3. Definizione di linee guida per migliorare la qualità dell’aria indoor (IAQ).

4. Collegamento con analoghe iniziative sviluppate a livello nazionale e locale per lotta al fumo attivo e passivo.

5. Applicazione di strumenti di controllo per garantire l’applicazione ed il rispetto della normativa vigente (es. Leggi sul Divieto di fumo, Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, etc.).

6. Definizione di raccomandazioni, protocolli operativi per la corretta pulizia e manutenzione degli ambienti scolastici, compresi gli spazi esterni.

7. Aggiornamento e revisione dell’attuale legislazione edilizia per il risanamento degli edifici scolastici esistenti e la progettazione/costruzione di edifici nuovi.

8. Definizione di raccomandazioni per la progettazione e manutenzione del verde scolastico.

9. Definizione di raccomandazioni e protocolli operativi per migliorare la qualità e la sicurezza dei pasti erogati nelle scuole.

10. Definizione e promozione di campagne di informazione ed educazione sanitaria, rivolte agli studenti, alle famiglie e a tutto il personale scolastico per favorire l’adozione di comportamenti in grado di contrastare l’insorgenza di patologie croniche nell’infanzia, in particolare : malattie respiratorie, allergie, asma, obesità.

11. Promozione di sinergie tra istituzioni sanitaria, scolastica, altre istituzioni e con le regioni e gli Enti locali, nella prospettiva dell’affermazione di una «cultura della sicurezza e della salute», individuando la scuola come sede primaria, istituzionale e strategica per la diffusione di tale cultura, anche attraverso l’introduzione nei programmi di studio degli argomenti relativi ai temi della prevenzione sanitaria e ambientale.

12. Promozione di studi epidemiologici e progetti di ricerca specifici nell’ambito della prevenzione delle malattie allergiche e l’asma.

La realizzazione del programma proposto coinvolge vari soggetti, fra cui Ispra e le Arpa, e richiede competenze multidisciplinari capaci quindi di integrarsi tra loro nei differenti settori sanitari e ambientali, di comunicazione, educazione, istruzione, ricerca e lavori pubblici, associazioni medico scientifiche e associazioni dei pazienti e delle famiglie.

In particolare, le Arpa sono chiamate a collaborare all’elaborazione di linee guida, di raccomandazioni, di nuove norme per garantire ambienti scolastici sani e sicuri e a migliorare le norme igienico-sanitarie esistenti ed a garantirne il controllo ed il rispetto. Sono coinvolte nella formazione del personale scolastico e degli studenti, nella promozione di campagne di informazione sul problema dell’allergia e dell’asma e nella ricerca finalizzata a migliorare la qualità dell’aria negli ambienti indoor.

Nella parte di Analisi dei fattori di rischio del documento, vengono riassunti gli «Allergeni Indoor» e si fa riferimento a Muffe ed a Funghi ed in particolare ad Alternaria, spora fungina ricercata, insieme ai pollini più allergizzanti, nell”ambito del Progetto Indoor-Settore Igiene Pubblica della Direzione Generale «Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà» della Regione Toscana, a cui Arpat sta partecipando.

Arpat, che già da alcuni anni tratta dell’importanza del verde pubblico (progettazione e manutenzione) in relazione alla salute umana, ha recentemente pubblicato il Cdrom: «Verde ambiente e salute Approccio multidisciplinare alla gestione del verde per la promozione della salute» e l’opuscolo Verde e salute. La pubblicazione prende in esame e descrive le pollinosi in relazione ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico, le tecniche di monitoraggio aerobiologico e le allergie da pollini. Particolarmente interessante risulta la parte dedicata alle schede botanico-sanitarie, corredata di numerose foto, figure esplicative e calendari pollinici.

(Fonte Arpat, Testo a cura di Marzia Onorari e Danila Scala con la collaborazione di Federica Marino tirocinante presso il Dip di Pistoia)