A Malta l’esercito contro i bracconieri

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Scetticismo degli ambientalisti: si mostrano i muscoli per fare bella figura difronte all’Europa

Ventotto soldati delle forze armate maltesi sono stati impegnati dal Governo maltese per dare aiuto al corpo speciale di polizia (Ale) nelle operazione antibracconaggio.
L’intervento governativo fa seguito alle dure critiche sollevate nei giorni scorsi dagli ambientalisti che avevano denunciato i gravi danni derivanti dall’avere autorizzato le incredibili cacce primaverili in deroga ai divieti europei. BirdLife Malta aveva infatti denunciato l’abbattimento di specie protette, tra cui un rarissimo rapace, il numero ridotto degli agenti dell’Ale del tutto assenti, poi, dall’isola di Gozo.
Erano poi seguite le specifiche denunce nel corso di alcuni giorni di particolare passo migratorio (fino a 9000 spari al giorno), i filmati dei cacciatori che abbattevano le povere Tortore ben oltre il limite di carniere (dovrebbero poi comunicarne il numero via sms) fino alle critiche rivolte da una delle principali federazioni di cacciatori maltesi. Dati inverosimili, avrebbero riferito. Poi, però, BirdLife Malta ha filmato un loro funzionario intento a sparare all’interno di un’area protetta.

C’è voluto tutto questo per convincere il Governo a mettere in campo l’esercito, soluzione che viene comunque giudicata con scetticismo dagli ambientalisti. Tale scelta, ad avviso di BirdLife, potrebbe servire solo a mostrare alla Ue come le cacce in deroga siano ben vigilate. In realtà si tratta di personale non specializzato, per la prima volta inserito in un contesto molto particolare di diffuso bracconaggio.
Nei giorni scorsi, nei confronti della Commissione europea, era intervenuto anche l’eurodeputato italiano Andrea Zanoni che aveva sottolineato come proprio sulle cacce in deroga «Malta rischia di riconfermarsi il Far West venatorio d’Europa». 9.487 cacciatori autorizzati solo per le cacce primaverili e ben 5.000 quaglie e 11.000 tortore da uccidere. Per evitare atti di bracconaggio, aveva aggiunto Zanoni, il Governo maltese aveva destinato appena 18 unità dell’Ale (Administrative Law Enforcement).

Inutile aggiungere che a Malta i cacciatori costituiscono una lobby potentissima che fino ad ora ha fatto il bello e il cattivo tempo in una situazione di sostanziale equilibrio elettorale dei due principali partiti politici maltesi. Questo fino allo scorso marzo quando il Partito laburista ha vinto di gran lunga rispetto a quello nazionalista. Ci si sarebbe aspettati un giro di vite nei confronti del no stop venatorio maltese, ed invece il Governo ha abolito la speciale tassa sulla caccia primaverile. Il risultato è stata l’impennata delle richieste per la caccia primaverile.