Un ennesimo condono edilizio

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Edilizia costruzione suolo
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Ondate di cemento illegale minacciano l’Italia. Nuovo allarme lanciato da Legambiente. In arrivo l’ennesima sanatoria per i soliti furbi. Proprio in questi giorni si voterà in Senato

Il disegno di legge, primo firmatario il senatore Francesco Nitto Palma, bloccherebbe tutte le demolizioni e aprirebbe la possibilità di costruire anche in aree vincolate, zone pregiate e a rischio idrogeologico, quali coste, aree archeologiche, boschi o fiumi. Non bastano le oltre 258.000 abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro.

Si tratta dell’ultimo e generalizzato condono, per la precisione del quarto nella storia del nostro paese e addirittura del sedicesimo tentativo nel corso della legislatura.

Legambiente lo ritiene addirittura il peggiore di sempre, dato che si propone di cancellare le sentenze di demolizione già passate in giudicato.

L’associazione ambientalista ha lanciato un appello, che è possibile firmare approdando sulla pagina web «no condono edilizio».

Il provvedimento andrebbe a tutto vantaggio dei più furbi e a totale danno di chi rispetta le leggi: i cittadini che chiedono le concessioni edilizie, le imprese di costruzioni che lavorano onestamente, i sindaci impegnati a tutelare il territorio che amministrano, le forze dell’ordine e i magistrati che si battono per affermare il rispetto delle norme.

Col pretesto di impedire l’esecuzione delle migliaia di demolizioni di immobili abusivi disposte dalla magistratura in Campania, la norma riaprirebbe i termini del condono varato da Berlusconi nel 2003.

«Vergognoso e pericoloso il blitz col quale il Pdl porterà in Senato il disegno di legge Nitto Palma, che riaprirebbe i termini del condono edilizio per gli abusi fino al 2003 – così Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd – con l’alibi di scongiurare l’esecuzione delle migliaia di demolizioni di immobili abusivi disposte dalla magistratura in Campania, la norma riaprirebbe i termini dell’ultimo condono. Un vero e proprio favore all’illegalità e all’ecomafia che non deve passare, ma deve essere bloccato dal Parlamento».

Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, reputa, invece, che: «questo disegno di legge può fare quello che fino ad oggi nessuno aveva avuto il coraggio di proporre: sanare tutto il cemento illegale anche nei luoghi più belli e delicati d’Italia cancellando anche le sentenze di demolizione già passate in giudicato e inaugurando una nuova colata di cemento, favorita dalla riapertura dei termini del condono».

L’ennesimo tiro mancino della politica italiana, forse l’ennesimo colpo di coda del malaffare, che può rivelarsi perfetto per nuove cordate di speculatori. Un’accozzaglia legalitaria a cui è necessario opporsi. (Carlo Ciminiello)