Alta Murgia e Poligono arrivano a Roma

683
foto di Vito Stano
Tempo di lettura: 2 minuti

Cesare Veronico: «Intendiamo ribadire che le nostre iniziative hanno come unico obiettivo quello di porre fine alle esercitazioni militari all’interno delle aree naturali protette partendo dalla convinzione, sostenuta da tutta la Comunità del Parco, che esse siano incompatibili con le finalità dei Parchi e delle Riserve naturali nazionali, regionali e provinciali; non vi è alcuna volontà di animare uno scontro tra pacifisti e militari»

La questione delle esercitazioni militari nell’area del Parco nazionale dell’Alta Murgia è entrata nelle agende che contano: dall’ufficio stampa dell’ente Parco è arrivata giusto ieri la comunicazione con la quale Cesare Veronico rende noto di aver chiesto le audizioni presso il Comipa (Comitato misto paritario) e presso la V Commissione del Consiglio Regionale.

Nel comunicato si legge che «con due distinte note inviate il 26 giugno scorso, il presidente dell’ente Parco nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, a seguito dell’incarico ricevuto dalla Comunità del Parco (anche il presidente della Provincia di Bari e presidente della Comunità del Parco Francesco Schittulli si è espresso sulla questione inviando una nota stampa), ha chiesto formale audizione al Presidente del Comitato misto paritario, Regione Puglia-Forze Armate, generale Vitantonio Cormio, e al Presidente della V Commissione permanente del Consiglio Regionale, competente in materia di ecologia e tutela del territorio, sulla questione delle servitù militari e dei poligoni di addestramento all’interno del territorio del Parco. L’obiettivo è porre le basi per l’individuazione di soluzioni a partire dalla cessazione dell’utilizzo dei poligoni e dall’eventuale ricollocazione dei medesimi in altri territori nonché discutere subito delle attività programmate per il secondo semestre dell’anno corrente e sulla loro disciplina».

«Il coinvolgimento della V Commissione del Consiglio Regionale – continua la nota – è necessario affinché i suoi membri abbiano elementi adeguati di conoscenza per valutare l’incidenza di tali operazioni sul territorio dell’area naturale protetta, ad oggi senza alcun tipo di monitoraggio e di regolamentazione specifica».

«Intendiamo ribadire – ha affermato Veronico – che le nostre iniziative hanno come unico obiettivo quello di porre fine alle esercitazioni militari all’interno delle aree naturali protette partendo dalla convinzione, sostenuta da tutta la Comunità del Parco, che esse siano incompatibili con le finalità dei Parchi e delle Riserve naturali nazionali, regionali e provinciali; non vi è alcuna volontà di animare uno scontro tra pacifisti e militari. Ringraziamo – ha ribadito Veronico – i rappresentanti istituzionali, le associazioni, i mezzi di comunicazione e i privati cittadini che, in solidarietà col Parco, stanno mettendo in campo, autonomamente, iniziative che confermano la sensibilità dell’argomento. Il nostro ente conferma l’intenzione di voler procedere attraverso tutte le vie istituzionali per perseguire i propri obiettivi».

Come detto anche il presidente della comunità del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli soltanto qualche giorno fa aveva espresso il proprio pensiero «in sintonia con quanto dichiarato dal presidente Cesare Veronico sulla problematica inerente le esercitazioni militari in area Parco», confermando «la volontà della Comunità di poter affrancare l’Alta Murgia dalle servitù militari e dalla presenza di poligoni di addestramento.
«Tale legittima aspirazione – ha chiosato Schittulli – va coltivata nelle sedi istituzionali indicate dalle norme vigenti con la piena collaborazione delle Forze Armate, cui va riconosciuto il sensibile quotidiano impegno, profuso con spirito di abnegazione e sacrificio, per la sicurezza del Paese e nell’ambito delle missioni internazionali di pace e di cooperazione».