L’Europa ha deforestato un’area come l’Irlanda

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Il contributo europeo è stato stimato nella perdita di almeno 9 milioni di ettari di foreste tra il 1990 e il 2008. Tra le foreste più colpite quelle africane, del Sud Est Asiatico e l’Amazzonia. Nel 2004 il picco più alto: l’Unione europea ha distrutto foreste il doppio di Cina e Giappone messi insieme e tre volte il Nord America

L’Europa è leader mondiale nella deforestazione, secondo un rapporto indipendente reso noto oggi dalla Commissione europea: il contributo europeo è stato stimato nella perdita di almeno 9 milioni di ettari di foreste tra il 1990 e il 2008, una superficie grande come l’Irlanda. Tra le foreste più colpite quelle africane, del Sud Est Asiatico e l’Amazzonia.

I Paesi maggiormente industrializzati e la Cina sono responsabili di circa un terzo della deforestazione consumatasi globalmente nel periodo considerato. La crescente richiesta europea di carne, prodotti caseari, biomasse e biocarburanti a scopo energetico e altri prodotti richiede la conversione di estese aree forestali e ha così messo sotto pressione questi ecosistemi in tutto il mondo.

Nel 2004, in particolare, lo studio mostra come l’Unione europea abbia registrato un record grazie all’impatto «deforestante» delle proprie importazioni, il doppio di Cina e Giappone messi insieme e tre volte il Nord America. «Lo studio mostra che la nostra impronta forestale continuerà a crescere se l’Europa non cambia rotta, è ora di eliminare la deforestazione dai nostri menù, dai nostri libri e prodotti cartari e dalle fonti energetiche come biocarburanti e centrali a biomasse», afferma Chiara Campione, responsabile della campagna foreste di Greenpeace Italia.

Greenpeace, negli ultimi anni, ha condotto forti campagne di denuncia contro le multinazionali che usano o commercializzano prodotti legati alla deforestazione: Nestlé, Cargill e Unilever tra gli altri. A maggio 2010 la Nestlé si è impegnata a eliminare prodotti legati alla deforestazione dalla propria filiera e, a febbraio scorso, la più grande azienda di carta e cellulosa al mondo, APP (Asian Pulp and Paper) si è impegnata ad adottare una nuova politica forestale, che metta fine al suo coinvolgimento nella deforestazione.

In Italia, Greenpeace è riuscita con la classifica «Salvaforeste» a portare tutti i grandi gruppi editoriali italiani ad adottare politiche della carta a Deforestazione Zero.
Anche al mondo dell’Alta Moda l’associazione ha recentemente lanciato una sfida con «The Fashion Duel», chiedendo di eliminare prodotti (in carta o pelle) legati alla deforestazione dalla filiera dei grandi marchi.

I ministri dell’ambiente Ue si erano impegnati cinque anni fa a fermare la deforestazione globale entro il 2030 e a dimezzare quella delle foreste tropicali nel 2020, rispetto ai livelli del 2008.
«Proprio la settimana scorsa è stato raggiunto un accordo politico in Europa e il Settimo Programma di azione sull’ambiente prevede piani per combattere la deforestazione globale. Ogni piano di successo che verrà elaborato, però, deve tendere a eliminare dal mercato prodotti legati alla distruzione delle ultime foreste e sostenere i Paesi in via di sviluppo affinché siano in grado di far fronte a questa minaccia», conclude Campione.

– Lo studio «L’impatto del consumo della Ue sulla deforestazione»

L’impegno di App

 – L’impegno di Nestlé