Key Energy dà forza all’Italia delle bioenergie

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Più di 12mila posti di lavoro nel biogas. Con una filiera tricolore di circa mille impianti, il biogas è tra i perni su cui ruota l’efficienza energetica del paese. Tecnologie, mercato, incontri one-to-one a Rimini Fiera grazie alla rinnovata collaborazione con Cib e le sue oltre trecento aziende associate

Key Energy 2013 punta i riflettori sulle bioenergie. Secondo un recente studio condotto dall’Eea, l’Agenzia europea per l’ambiente, nel 2020 l’Italia sarà uno dei paesi europei più ricchi di bioenergia, insieme a Francia, Germania, Spagna, Polonia e Romania. Nel biogas già oggi siamo al secondo posto in Europa, dietro la Germania, con una filiera attiva di circa mille impianti: di questi, il 70% è realizzato da aziende italiane, con benefici economici, ambientali e di efficienza per l’intero sistema energetico.

Dodicimila addetti green

Il biogas, combustibile verde (del futuro e già del presente) può contare su un fatturato consolidato da 2,5 miliardi di euro e dà lavoro a 12mila addetti.
Non solo: il biometano, ossia il metano ottenuto dal biogas (una fonte rinnovabile programmabile e a circuito chiuso) impiegato per l’autotrasporto ha un bilancio ambientale superiore a ogni altro carburante oggi disponibile. Dato interessante, se si considera che nel 2012 le immatricolazioni dei veicoli a metano sono aumentate di oltre il 40%.

Key Energy, il salone internazionale per l’energia e la mobilità sostenibili, da sempre è un punto di riferimento per la filiera. E anche quest’anno, in occasione della settima edizione, rinnova la collaborazione con Cib (Comitato italiano biogas e gassificazione) e le sue oltre trecento aziende associate.