L’estate resiste al Sud

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Sicuramente al nord potrà dirsi che l’estate volge alla fine e in parte anche al centro, al sud invece l’estate non se ne andrà facilmente e forse resterà anche per buona parte di settembre. Anzi gli esperti temono una quarta bolla di calore africana che potrebbe stazionare sul Mediterraneo meridionale capace d’inglobare Sicilia, Calabria, Basilicata e parte della Puglia

Non c’è che dire è stata senz’altro una settimana «movimentata» con piogge, temporali e nubifragi e alla fine con terremoti, anche se di lieve entità (magnitudo: 4), che si sono manifestati da un capo all’altro della penisola (Pordenone – Messina e Siracusa). Le correnti più fredde partite dal settore nord orientale d’Italia sono scivolate veloci lungo tutto l’Adriatico per finire di scontrarsi con quelle più calde di Basilicata, Puglia, Calabria ionica e Sicilia.
Ciò ha causato veri e propri nubifragi soprattutto nel potentino con la morte di una donna e nel Siracusano. Ma non è stato solo il versante adriatico a subire il maltempo, questo è arrivato anche sulle coste tirreniche causando anche qui problemi. Domenica mattina a Santa Severa, in provincia di Roma, una violenta tromba d’aria ha devastato tutti gli stabilimenti marini «sparando» barche sui giardini delle ville vicine al mare e facendo «atterrare» canoe e sdraio su molti tetti delle case.
Tornando al nord c’è da segnalare una imponente grandinata che ha imbiancato Torino e dintorni trasformando la città in uno scenario invernale da dopo una nevicata. Purtroppo la grandine ha danneggiato ancora una volta parte dei vigneti del cuneese non dotati di reti antigrandine. In tutto questo autunno anticipato le nostre foreste tirano un respiro di sollievo, infatti rispetto allo scorso anno il fuoco ha interessato neppure un terzo del territorio italiano. E allora tutto questo è un preludio all’autunno? Sarà così anche per la settimana entrante? Vediamo le previsioni.

Le previsioni

A causa di una profonda saccatura nord-atlantica che dal Portogallo va spingendosi fino alla Germania, interessando anche parte del Mediterraneo, per la settimana entrante non ci sono buone notizie. I meteorologi chiamano questo fenomeno «doccia fredda» e tale determinerà un’elevata instabilità in particolare sulle regioni centro settentrionali e, marginalmente, su quelle meridionali.
Sicuramente al nord potrà dirsi che l’estate volge alla fine e in parte anche al centro, al sud invece l’estate non se ne andrà facilmente e forse resterà anche per buona parte di settembre. Anzi gli esperti temono una quarta bolla di calore africana che potrebbe stazionare sul Mediterraneo meridionale capace d’inglobare Sicilia, Calabria, Basilicata e parte della Puglia.
Una situazione che potrebbe vedere l’Italia spaccata in due: centro e nord in fase quasi autunnale e sud ancora con un’estate prolungata. Tornando al nord e al centro possiamo dire che ci sono tutte le condizioni perché si formi un vortice tra le Baleari e l’alto Adriatico; vortice che potrebbe resistere per gran parte della settimana determinando cielo coperto a tratti, molto coperto, piogge e temporali. Tuttavia le temperature rimarranno in media con il periodo, anche se le minime del mattino faranno registrare 2 o 3 gradi in meno. In questa prima fase della settimana correnti più fresche interesseranno anche le regioni meridionali determinando nelle zone più interne fenomeni temporaleschi. Nella seconda parte della settimana, grazie al lento spostamento verso est del centro depressionario, potremmo assistere ad un leggero e generale miglioramento del tempo sul Tirreno e sulle regioni nord occidentali. Permarranno comunque le condizioni per la formazione di locali temporali sui rilievi, sia alpini sia appenninici.
In conclusione possiamo dire che soprattutto per le regioni settentrionali l’estate è finita, mentre al centro, levando la prima parte perturbata della settimana, prevarrà l’estrema variabilità con cieli a tratti sereni e improvvisi temporali pomeridiani. Al Sud invece l’estate resisterà, anzi a partire dalla seconda parte della settimana potrà subire una nuova «folata» di aria calda africana, a tratti insopportabile per l’afa. I mari generalmente mossi e localmente poco mossi.