L’inganno del referendum

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L’Italia ha abbandonato da decenni (a causa del referendum del 1987, artatamente male interpretato e a causa dell’ultimo recente referendum dopo Fukushima) la soluzione nucleare da fissione per la produzione di energia elettrica. Questo è accaduto con gravi ripercussioni negative dal punto di vista economico ed industriale sul nostro Paese. Questo tipo di discorso conduce ad introdurre un altro tipo di interpretazione della parola «sicurezza»: la ben nota e cosiddetta sicurezza dell’approvvigionamento.

L’Italia acquista energia elettrica prodotta da Paesi confinanti quali la Francia, la Svizzera, la Slovenia per una percentuale del quasi 20% di fabbisogno nazionale di energia elettrica. Tra l’altro questi Paesi hanno installato le loro centrali nucleari, a pochi chilometri dai confini con l’Italia, per cui un eventuale incidente critico o «accidente» come si suole dire negli ambiti scientifici e tecnologici specifici, avrebbe gli stessi effetti di un qualsiasi incidente prodotto in una centrale nucleare che fosse stata installata entro i confini nazionali.
La Legge 23 luglio 2009, n. 99, pone solide basi giuridiche per la realizzazione di nuove Centrali Nucleari in Italia nell’ambito del cosiddetto «Rinascimento Nucleare». Ciò nonostante, la «questione energetica» continua ad essere uno dei problemi dominanti anche del secolo attuale, sia in termini di sicurezza (safety & security) delle installazioni e degli approvvigionamenti, sia in termini di qualità tecnologica dei sistema nucleare prescelti. Quest’approccio assume la più alta validità scientifica, economica energetica ed attualità politica.
Tuttavia, la nuova Strategia energetica nazionale punta allo sviluppo di nuovo tecnologie e di innovazioni di vario tipo e genere. Un altro neologismo è stato coniato, l’eco innovazione (riportata nel quadro successivo):

Eco Innovazione – L’utilizzo di nuovi prodotti, processi, sistemi gestionali, servizi o procedure, attraverso cui si consegue, lungo tutto il ciclo di vita, una riduzione dei fattori di pressione sull’ambiente (riduzione dei flussi materiali, del consumo di energia, dell’inquinamento etc) e sulla società.
[Fonte: Ce]

 

In ambito europeo, il programma quadro europeo per la competitività e innovazione si propone quanto segue:

Il Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (Cip)

– Il Programma Quadro, istituito con Decisione N. 1639/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, propone un quadro coerente per migliorare la competitività e il potenziale di innovazione all’interno dell’Ue.

– Periodo di attuazione 2007-2013
– Budget complessivo di € 3621 milioni
[Fonte: Ce]

e si articola come segue:

– Il Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (Cip)
– Il Cip si articola in tre sottoprogrammi specifici:
– il programma per l’imprenditorialità e l’innovazione (Eip);
– il programma di sostegno alla politica in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict-Psp);
– il programma Energia intelligente – Europa (Iee).

All’interno dell’Eip, specificatamente indirizzato alle Pmi, è prevista una sezione dedicata all’Eco Innovazione con una dotazione di fondi pari a 195 milioni € per il periodo 2008-2013

Basandosi sui seguenti criteri di finanziamento:

Cosa finanzia la sezione Eco Innovazione

Ecoinnovazione: ogni forma di innovazione di prodotto, processo o servizio che riduca l’impatto ambientale e/o contribuisca a un utilizzo minore e più efficiente delle risorse naturali, compresa l’energia.
La sezione Ecoinnovazione:
– promuove la diffusione sul mercato di tecnologie e/o processi eco-
– promuove la diffusione sul mercato di tecnologie e/o processi ecoinnovativi tramite progetti pilota e di prima applicazione commerciale
– favorisce la presentazione di proposte che prendano in considerazione
– l’intero ciclo di vita dei prodotti secondo un approccio Life-Cycle-

In ogni caso, dopo questa breve ma intensa digressione sulla strategia energetica e i relativi finanziamenti, va ripreso il discorso prioritario della sicurezza energetica nel senso di «safety» e di «security».