Un Tavolo tecnico per ridefinire il Sistri a decreto pubblicato…

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rifiuti discarica
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Viene confermato all’art. 11 quanto già riportato nella bozza del Decreto Legge, sulla partenza del Sistri fissata al 1° ottobre per gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi nonché per i «nuovi produttori»

E ci eravamo lasciati prima delle vacanze estive con voci che paventavano la possibile messa in regime dell’ormai notissimo a tutti Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). Bene quelle che erano solo delle voci si sono palesate nel Decreto Legge n. 101 del 31/08/2013 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 204 del 31/08/2013 e recante «Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni».
Viene confermato all’art. 11 quanto già riportato nella bozza del Decreto Legge, sulla partenza del Sistri fissata al 1° ottobre 2013 per gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi nonché per i «nuovi produttori», ossia, chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti.
Per i produttori «iniziali», ossia i soggetti la cui attività produce rifiuti, di rifiuti pericolosi, per i Comuni e per le imprese di trasporto di rifiuti urbani della Regione Campania, il Sistri partirà, invece, il 3 marzo 2014, al fine di consentire ulteriori semplificazioni, con possibilità di ulteriore proroga di sei mesi se a tale data le semplificazioni non saranno operative.
In base ai dati resi noti dal ministero dell’Ambiente, nel comunicato stampa pubblicato il 27 agosto sul sito ufficiale, il sistema interesserà alla sua partenza 17mila utenti che trattano i rifiuti a maggior rischio, invece dei 70mila previsti.
In definitiva, risulterebbe solo questa l’unica revisione apportata al Sistri; ridurre il numero di soggetti interessati per limitare gli ingorghi, i rallentamenti di sistema e anche il numero di utenti da acquietare non può rappresentare l’esecuzione di una revisione effettiva della cosa.
Ma perché non si è tenuto conto dei risultati della commissione di Edo Ronchi, che, chiaramente mostravano come il Sistri, così come formulato e da decreto non modificato, non può funzionare?
Si è proprio al paradosso poi quando si registra la messa in programma, per oggi 3 settembre, a decreto già pubblicato, di un Tavolo di consultazione delle organizzazioni interessate dal Sistri con il ministero il cui intento è quello di illustrare le innovazioni normative relative al Sistri, di avviare un percorso di semplificazione del sistema di tracciabilità e di definire i criteri di composizione del nuovo Tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione.
Noi continueremo a seguire, sorpresi, gli eventi e ad informare sui suoi possibili, e sempre più inspiegabili, risvolti.