Fusione fredda, biologia e salute

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Il summit fra ricercatori quest’anno punta sui risultati raggiunti con la speranza di trasformare le polemiche sterili in dibattiti costruttivi. Le frontiere della scienza sono scomode ma bisogna andarci anche se mortificano un certo narcisismo accademico sempre meno avvezzo allo stato di debolezza che colpisce quando ci si confronta con l’ignoto e il nostro non sapere

Ritorna a Roma il 15 ottobre Coherence, un appuntamento fra accademici che si occupano di energia, acqua, salute secondo linee di ricerca che destano sempre attenzione e polemiche fra gli accademici. Quando la materia è la fusione fredda o la memoria dell’acqua è difficile resistere… Ma nel tempo, oltre le polemiche sono cresciute anche le sperimentazioni, le ricerche e le prove. Le polemiche sono diventate più mirate, a volte più costruttive ma è sempre difficile sfuggire al Dna della nostra ricerca fatta più di franchi tiratori che di collettivo scientifico.
La prima conferenza con Giuliano Preparata al Dipartimento di Farmacologia della Sapienza nel dicembre del 1999 è stato un appuntamento che ha sorpreso e arricchito come si può vedere dalla raccolta dei nostri report apparsi su «Villaggio Globale».

«Un lungo viaggio sulle frontiere della scienza – scrive Vincenzo Valenzi (Centro studi di biometeorologia e www.cifafondation.org) – dove era sconveniente andare, ma dove gli uomini di scienza debbono andare e vanno in omaggio alla mission dell’esplorazione dell’ignoto che si può e si deve fare, anche se mortifica un certo narcisismo accademico sempre meno avvezzo allo stato di debolezza che colpisce quando ci si confronta con l’ignoto e il nostro non sapere (da luminari, cattedratici, esperti ecc. è evidente che è uno stato irritante).

Il viaggio, precisa Valenzi animatore e comunicatore dell’evento, nonostante le molte turbolenze, continua e da più parti è prossimo alle applicazioni per realizzare quello sviluppo sostenibile che oggi più che mai è necessario per difendere i progressi consolidati quanto minacciati da oscure e avverse interazioni tra i prodotti della rivoluzione industriale (dalle macchine ai farmaci ecc.) e la salute e il benessere umano.

In questi anni molti si sono avvicendati a dare lustro e sostegno a questa iniziativa di confine. Quest’anno Coherence è ospitata al Cirps.it grazie al direttore prof. Vincenzo Naso, iniziativa che è riconoscente anche al presidente dell’Anua, Generale Mario Maiorani che in questi ultimi anni ha patrocinato e ospitato alla Casa dell’Aviatore le attività scientifiche di Coherence.

Il programma di quest’anno è particolarmente intenso. «Siamo, a quanto pare, come ci racconterà Cristos Stremmenos – dice Valenzi – vicini ad applicazioni mature per la Fusione Fredda/Lenr (che vede la Nasa impegnata in un programma 2030/35 di un motore spaziale a Lenr), grazie in particolare al vecchio Preside della Facoltà di Scienze di Bologna Sergio Focardi, che ci ha lasciati a giugno. Dal Politecnico di Torino Alberto Carpinteri, presenterà i dati sperimentali che hanno trovato una forte base teorica nei lavori di Widom e di Srivastava che presenterà gli ultimi sviluppi con cui è bene che i molti critici di Carpinteri si confrontino oltre le posizioni pregiudiziali e manifesti firmati a migliaia alla stregua di una lotta politica elettorale che poco si addice alla dialettica scientifica. Paradossale la situazione di Francesco Celani che dai successi internazionali passa alla minacciata chiusura del suo laboratorio di Frascati; non siamo più abituati a vincere ed ad avere successi come ai vecchi tempi di Via Panisperna?».

Altri interventi sono previsti dalla grande industria (STM) e dal Pirelli di Roma. Nel pomeriggio sessione dedicata alla biologia con un ricordo doloroso della recentissima scomparsa di uno dei protagonisti di Coherence l’ing. Mauro Botarelli che tra un apparato di sicurezza e l’altro ha sviluppato una tecnologia elettroquantistica che promette molto sia per la ricerca di base sia per la diagnostica e la terapia.

«Il tutto – conclude Valenzi – nel grande scenario delle interazioni bioelettromagnetiche e biometeorologiche che stanno trovando, grazie agli sviluppi delle tecnologie elettroquantistiche, un inquadramento clinico strumentale e logico che mancava, spingendo tecnologie (EAV MORA Oberon ecc.) e patologie importanti come le meteoropatie, in una zona d’ombra da cui possiamo dire che sul piano logico e teorico sono uscite, necessitando oggi di essere studiate in rigorosi trial da grandi università come già avviene ad Est dove si discute «senza paté d’animo» come disse Quaranta nella sua opera politico-satirica degli anni Ottanta. Un grazie infine a Massimo Scalia che continua la sua opera di ricerca e di supporto alle attività nel settore della fisica dell’atmosfera e del bioelettromagnetismo alla ricerca di nuovi equilibri che garantiscano sviluppo e protezione dell’ambiente e della salute umana, impresa difficile ma a cui non possiamo sottrarci se vogliamo godere dei frutti maturi e buoni del grande progresso scientifico tecnologico e sociale degli ultimi due secoli».

 

R. V. G.