Le pratiche agronomiche. Nell’agricoltura intensiva le pratiche agronomiche normalmente utilizzate producono una rilevante quantità di emissioni, non solo attraverso l’uso di combustibili fossili delle macchine utilizzate nelle attività agricole, ma soprattutto attraverso l’uso eccessivo di fertilizzanti e di antiparassitari.
I fertilizzanti azotati, per esempio, emettono protossido d’azoto, un gas serra che ha un potere climalterante di circa 300 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Inoltre, l’uso eccessivo e prolungato di fertilizzanti degrada fino a distruggere i processi biochimici naturali del suolo di accumulare sostanza organica (humus) che ha la capacità di assorbire l’anidride carbonica atmosferica e immagazzinarla nel sottosuolo.
La zootecnia, a sua volta, produce emissioni di metano, un gas serra con un potere climalterante 23 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Utilizzare cibo prodotto attraverso pratiche agronomiche e zootecniche sostenibili che favoriscono i naturali processi biochimici di fertilizzazione del suolo, non solo aiuta a ridurre le emissioni di gas serra finanche ad azzerarle, ma facilita addirittura l’assorbimento dell’anidride carbonica atmosferica (carbon sink), perché un suolo ricco di sostanza organica elimina perfino le emissioni di anidride carbonica provenienti da sorgenti non agricole.
I processi di trattamento o di trasformazione industriale dei prodotti agricoli. L’industria agroalimentare, che si occupa della lavorazione, trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, come qualsiasi altra industria produce emissioni di inquinanti, oltre che di rifiuti. Gran parte degli inquinanti atmosferici sono anidride carbonica e altri gas serra. Inoltre, l’industria agroalimentare, per trasportare e distribuire i prodotti ai punti vendita deve necessariamente usare adeguati sistemi di imballaggio (packaging), cioè una gran quantità di contenitori e involucri di plastica, carta e cartone, per produrre i quali vengono emessi altri gas serra e rifiuti. Utilizzare come cibo i prodotti agricoli senza eccessive trasformazioni industriali, poco elaborati e non conservati, è molto importante per ridurre le emissioni di gas serra e non impattare sul sistema climatico.
Il trasporto e la distribuzione dei prodotti agricoli. I trasporti sono mediamente responsabili di circa un terzo di tutte le emissioni globali di anidride carbonica e di altri gas serra e contribuiscono in modo molto rilevante ai cambiamenti del clima. Gran parte dei trasporti che avvengono ogni giorno sulle nostre strade con i veicoli commerciali, ma anche per via aerea e marittima, sono destinati a trasferire derrate alimentari da una parte all’altra, non solo d’Italia o dell’Europa, ma perfino su distanze di decine di migliaia di km, da una parte all’altra del nostro pianeta. Utilizzare come cibo prodotti agricoli locali o provenienti da brevi distanze dal luogo di consumo è fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra e l’impatto della produzione di cibo sul clima.