Un’idea italiana realizzata… all’estero

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Giardini verticali e protezione di piante ai muri degli edifici sono soluzioni che si stanno adottando a Londra o a Parigi ma che fu lanciata trent’anni fa da Montalenti. Come al solito ignorata in casa… Le facciate di vecchi edifici convertiti in muri «verdi» sono capaci con il loro fogliame di assorbire anidride carbonica meglio degli stessi alberi. I palazzi così vengo anche protetti dalle foglie e, quindi, in un certo senso coibentati, risparmiando in inverno in costi per il riscaldamento e in estate nell’uso dei condizionatori

Nel 1975, in un convegno all’università la Sapienza di Roma sull’inquinamento delle città, il famoso scienziato Giuseppe Montalenti lanciò l’idea di trasformare le città in giardini pensili e coprire le facciate dei fabbricati con erba e foglie capaci di assorbire l’aria inquinata e nel contempo rigenerarla. Quest’idea fu allora bollata per fantascientifica e, come sempre accade nel nostro Paese, abbandonata. Trenta anni dopo architetti e botanici americani e inglesi hanno invece riconsiderarono le idee del saggio Montalenti e così hanno iniziato a metterle in pratica.
Nascono così i giardini verticali che cominciano a trasformare in bello le immagini grigie e fredde dei palazzi delle grandi città. La prima capitale che ha iniziato a far crescere i giardini verticali cittadini è Londra. Al momento, però, sono molte le città nel mondo che hanno imboccato la strada dei muri verdi e questo per bloccare l’inquinamento, migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’effetto isola di calore, coibentare i fabbricati e dare luce e colore ai palazzi della città. Quella dei «creatori dei giardini in verticale» sta diventando una nuova e proficua professione. In Inghilterra e in Olanda sono sorte molte scuole che insegnano questa nuova filosofia di fare giardini verticali. Non è difficile realizzare un muro verde, oggi ci sono tecniche e materiali facili da usare. Accademia Kronos sta seriamente pensando di organizzare un corso del genere anche in Italia.
Lo scopo, come abbiamo già accennato, oltre a dare un nuovo aspetto ai grigi palazzi delle città è quello di combattere lo smog: infatti le facciate di vecchi edifici convertiti in muri «verdi» sono capaci con il loro fogliame di assorbire anidride carbonica meglio degli stessi alberi. I palazzi così vengo anche protetti dalle foglie e, quindi, in un certo senso coibentati, risparmiando in inverno in costi per il riscaldamento e in estate nell’uso dei condizionatori. In Italia il problema è nei vecchi centri storici, ovviamente non si possono creare muri verdi su case e castelli medioevali. Nelle periferie delle città invece l’operazione è possibile. Se prendiamo le periferie anonime di città come Milano e Roma un’impresa del genere potrebbe renderle più belle ed ecologiche rispetto allo stesso centro storico.