L’operazione arriva in un momento decisivo poiché i taglialegna si stavano avvicinando sempre più agli Awá, distruggendo porzioni sempre più larghe di foresta. In giugno, l’esercito brasiliano aveva condotto un’operazione contro il disboscamento illegale intorno al territorio della tribù chiudendo almeno otto segherie, confiscando molti macchinari e distruggendone altri. L’esercito, però, non era penetrato all’interno della terra Awá vera e propria
Dopo mesi di pressioni da parte di Survival International, il governo del Brasile ha finalmente avviato un’imponente operazione di terra per sfrattare gli invasori illegali dal territorio degli Awá, la tribù più minacciata del mondo.
Per rimuovere dal territorio degli Awá coloni, allevatori e taglialegna illegali (molti dei quali armati pesantemente), nell’Amazzonia brasiliana nord-orientale sono stati inviati centinaia di soldati, funzionari del Funai, agenti speciali del ministro dell’Ambiente e anche la polizia.
L’operazione arriva in un momento decisivo poiché i taglialegna si stavano avvicinando sempre più agli Awá, distruggendo porzioni sempre più larghe di foresta.
In giugno, l’esercito brasiliano aveva condotto un’operazione contro il disboscamento illegale intorno al territorio della tribù, chiudendo almeno otto segherie, confiscando molti macchinari e distruggendone altri. L’esercito, però, non era penetrato all’interno della terra Awá vera e propria.
«Chiediamo da molto tempo che gli invasori siano espulsi… – ha detto un uomo Awá a Survival -. Non vogliamo che i taglialegna distruggano la nostra foresta. Vogliamo che la nostra foresta resti in piedi».
Questa svolta è il risultato di una intensa campagna condotta da Survival International, che nel corso del tempo è riuscita a coinvolgere numerose celebrità, tra cui le star hollywoodiane Colin Firth, Gillian Anderson, l’attore italiano Claudio Santamaria e il ciclista Andy Schleck, la stilista britannica Vivienne Westwood e il fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Recentemente Salgado ha anche visitato la tribù per documentare la sua situazione.
Gli scatti di Salgado e la storia scioccante degli Awá sono stati pubblicati da «Vanity Fair», dal «Sunday Times» e dal giornale brasiliano «O Globo», raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo.
Dal lancio della campagna, avvenuto nell’aprile 2012, i sostenitori di Survival hanno inviato più di 53.000 lettere al ministro della Giustizia brasiliano per chiedergli di sfrattare gli invasori e hanno portato il logo della campagna (la awáicon) in luoghi e monumenti di tutto il mondo: dal Pan di Zucchero in Brasile al Golden Gate di San Francisco, dalla Torre Eiffel di Parigi ai canali di Venezia.
Survival e l’Ong brasiliana Cimi avevano inoltre inviato un’istanza urgente alla Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani in cui si chiedeva di premere sul Brasile per salvare gli Awá.
Grazie alla campagna internazionale, nell’aprile 2012 gli Awá erano stati inseriti in cima alla lista delle priorità del Funai. Tuttavia, il governo inizia solo ora a sfrattare gli invasori illegali e, nel frattempo, altre aree di foresta sono andate distrutte.
Gli Awá sono una delle ultime tribù di cacciatori-raccoglitori nomadi del Brasile e dipendono interamente dalla foresta. Per loro è sempre più difficile trovare selvaggina e hanno paura di andare a caccia perché rischiano di incontrare i taglialegna armati.
Dei 450 membri della tribù, circa 100 sono incontattati e, quindi, particolarmente vulnerabili agli attacchi violenti e alla diffusione di malattie verso cui hanno poche difese immunitarie.
Survival ha accolto con favore l’inizio delle operazioni di sfratto. Ma chiede alle autorità brasiliane di mettere in atto anche soluzioni a lungo termine per impedire agli invasori di ritornare e per garantire la sicurezza della tribù.
«È un momento importantissimo e potrebbe salvare la vita degli Awá – ha dichiarato oggi il Direttore di Survival International, Stephen Corry -. I migliaia di sostenitori di Survival in tutto il mondo possono essere orgogliosi perché hanno aiutato la tribù a cambiare il suo destino. Ora, però, tutti gli occhi restano puntati sul Brasile, che deve completare le operazioni e proteggere la terra degli Awá una volta per tutte».
– La cronistoria della campagna di Survival per salvare gli Awá