Per l’Europa meridionale parte Certus

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    Intende sviluppare, attraverso il supporto tecnico e finanziario alle amministrazioni locali, un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali

    L’Enea è il promotore coordinatore del progetto europeo Certus (Cost Efficient Options and Financing Mechanisms for nearly Zero Energy Renovation ofexisting Buildings Stock), che ha preso avvio nel corso di un meeting internazionale organizzato presso l’Enea per la messa a punto di metodi innovativi di finanziamento per interventi di recupero edilizio, con l’obiettivo di ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli «quasi zero», in linea con le indicazioni europee del «pacchetto clima-energia 20/20/20». Al meeting hanno preso parte anche istituti bancari ed associazioni di Escos.
    In particolare il progetto Certus intende sviluppare, attraverso il supporto tecnico e finanziario alle amministrazioni locali, un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali.

    Certus è indirizzato ai paesi dell’Europa meridionale, che a causa della crisi finanziaria in corso, affrontano maggiori difficoltà nell’investire in operazioni di risparmio energetico su larga scala che richiedono elevati capitali.
    Messina (Italia), Alimos (Grecia), Coimbra (Portogallo) ed Errenteria (Spagna), sono questi i quattro Comuni–pilota selezionati in quanto rappresentativi per dimensione, popolazione e patrimonio edilizio dell’area mediterranea. Questi Comuni sperimenteranno, grazie alla collaborazione di personale tecnico-scientifico e di operatori economici, l’applicazione di nuove modalità di finanziamento per raggiungere livelli di consumo energetico quasi zero negli edifici, una volta riqualificati, migliorando nello stesso tempo il livello di comfort di chi ci abita.

    Certus prende in considerazione anche gli edifici pubblici che hanno un valore storico, anche se non sempre monumentale, che costituiscono una tipologia molto diffusa nell’area del Mediterraneo. Questa tipologia di edifici è ancora sottovalutata anche dalla legislazione europea, che si occupa soprattutto delle nuove costruzioni, settore non sufficiente per raggiungere gli obiettivi 20-20-20.
    I consumi energetici totali degli edifici in Europa incidono per il 40%, e intervenire per il recupero e il restauro degli edifici storici può dare un contributo decisivo per ridurne il fabbisogno energetico.

    Inoltre, il progetto Certus si occuperà non solo di aspetti tecnici e finanziari, ma esaminerà le barriere non tecnologiche come quelle legate, ad esempio, all’accettazione sociale, che ostacolano l’attuazione di meccanismi innovativi di finanziamento ed elaborerà raccomandazioni per la loro soluzione, rivolte agli organi competenti, sia a livello nazionale sia europeo.

    Il progetto Certus, è stato approvato dall’agenzia Eaci (Agenzia esecutiva per la competitività e l’innovazione) della Commissione europea, nell’ambito del programma Iee 2013 «Intelligent Energy Europe 2013». Fra i partner del progetto, vi sono rappresentanti istituzionali dei quattro comuni coinvolti, università e enti di ricerca, portoghesi, spagnoli, greci e danesi, associazioni di categoria italiane e il network Innovabic.