L’Earth Day si concentri su cancerogenesi atmosferica

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    «Sogniamo che nei prossimi anni l’attenzione dell’Earth Day si sposti dai cambiamenti climatici alla cancerogenesi atmosferica, che è il vero problema da affrontare»

    Oggi è l’«Earth Day», la «Giornata della Terra» in cui si celebra la salvaguardia dell’Ambiente in oltre 150 Nazioni, compresa l’Italia.
    «Si tratta di eventi utili a sensibilizzare le coscienze su temi che in Italia come in altri Paesi godono di una attenzione a volte davvero limitata: nella nostra Penisola la tutela dell’ecosistema rimane sullo sfondo della quotidianità per poi emergere in tutta la sua drammaticità solo nei casi più estremi e troppo spesso tragici. Dovremmo invece sfruttare questi grandi contenitori e riempirli con la sostanza dell’Ambientalismo sostenibile, evitando che l’Earth Day si trasformi nella “Sagra della Bufala” e consentendo alla scienza di sfruttare l’eco mediatica per divulgare dati veritieri che vadano ben oltre le opinioni fondamentaliste o le idee sponsorizzate dalle lobby». È quanto ha affermato il Presidente dei Circoli dell’Ambiente, Alfonso Fimiani, che continua: «Abbiamo deciso, anche per quest’anno, di evitare incontri proprio in questa giornata al fine di non alimentare polemiche inutili: l’Ambiente è di tutti ed ogni contrasto, peraltro in un periodo di campagna elettorale, tende a deviare il discorso ed a creare fazioni pseudo-politiche così come avvenne in occasione del referendum del 2011. Preferiamo portare avanti le nostre idee durante tutto l’anno, evitando gli allarmismi di chi, travestito da Maya, annuncia la fine del mondo tra tre lustri. Noi continuiamo a pensare che l’influenza dell’uomo sul “Global Warming” sia minima, ma nonostante ciò spingiamo nella stessa direzione di chi vuole ottenere una contrazione drastica delle emissioni di sostanze inquinanti nell’aria, proponendo, così come ha fatto anche l’Ipccc, la rivalutazione dell’atomo: sogniamo che nei prossimi anni l’attenzione dell’Earth Day si sposti dai cambiamenti climatici alla cancerogenesi atmosferica, che è il vero problema da affrontare».