Di nuovo la Puglia, e il suo paesaggio, si confronta con il contemporaneo. Un manifesto 6×3 di Luca Coclite. Courtesy l’artista e Ramdom, Gagliano del Capo
Residenze d’artista e laboratori. Sembra il binomio perfetto per l’arte contemporanea in Puglia, grazie all’energia di giovani realtà associative e a un approccio che tiene conto anzitutto delle risorse umane, mentre i budget finanziari rimangono sempre un po’ slow.
Tornano a proporre belle occasioni di confronto e crescita per un territorio tradizionalmente lontano dai circuiti dell’arte contemporanea il duo Paolo Mele e Luca Coclite, con la loro Ramdom, associazione che negli ultimi anni tra workshop e residenze ha seminato bene in tutto il Salento, fortunatamente sempre con uno sguardo transnazionale e multimediale, in stretta collaborazione con diverse realtà europee e orientali.
Il Capo di Leuca dal 27 maggio al 7 giugno diventerà il teatro di una serie di eventi, una «Indagine sulle terre estreme», così l’hanno chiamata, che parte anzitutto da uno sguardo approfondito sul paesaggio e su alcuni luoghi specifici. Il progetto, che avrà come quartier generale Gagliano del Capo, un piccolo centro che negli ultimi anni grazie anche a Francesco Petrucci e a Capo d’arte è stato al centro delle cronache «visive», rientra in «Gap, la città come galleria d’arte partecipata», un programma finanziato da Fondazione con il Sud.
Dal 3 giugno lavoreranno con più continuità sui temi dell’arte pubblica, con il sostegno di Laboratori dal Basso programma promosso dall’Assessorato alle politiche giovanili della Regione Puglia, a cui sono invitati a partecipare i giovani artisti. Il progetto è stato concepito grazie al sostegno di Capo D’Arte, Progetto Gap, Gariga, Lua, Spazio 314, Vessel, Comune di Castrignano del Capo e Comune di Gagliano del Capo.
Info e programma completo su: www.ramdom.net.
(Fonte Exibart, Lorenzo Madaro)