Bisognerà iniziare a sviluppare una nuova coscienza così da annoverare tra ciò che va cambiato anche la cultura scientifica che non è stata neutrale ma utilizzata per favorire la crescita del sistema industriale basato su concezioni riduttive quali quelle del «meccanicismo» della scienza
Sin dall’inizio della costituzione a Firenze del Gruppo ON-NS&A (Open network for new Science and Art nell’anno 2004) sono sempre più convinto che arte e scienza contengano assieme la peculiarità catalitica del cambiamento epocale a cui stiamo assistendo.
Infatti oggi l’innovazione per essere efficace necessita di essere inclusa entro un complesso rinnovamento culturale scientifico ed artistico. Così avvenne alla fine dell’epoca medioevale basata sull’aristotelismo e la alchimia nel passaggio all’epoca moderna.
Oggi, alla fine dell’epoca industriale, nel passaggio all’economia della conoscenza assistiamo, come evento fondante della innovazione dello sviluppo, ad una transizione culturale e scientifica e dell’arte, della crescita di una strategia cognitiva capace di liberarsi del riduzionismo delle vecchie concezioni «meccaniche» della scienza e di una economia liberale basata sulla competitività anziché sulla sostenibilità ambientale.
Si ripete pertanto nel nuovo millennio, il ciclo storico per molti tratti simile a ciò che avvenne nel quadro del Rinascimento Fiorentino ed Italiano.
Recentemente le bolle speculative hanno messo in crisi la più grande potenza industriale, gli Usa, ma vivendo in un sistema di economie concatenate il contagio speculativo, se non verrà modificato da un profondo cambiamento, provocherà, come un virus letale, la auto-distruzione della società industriale e con essa delle teorie economiche sociali e politiche che hanno caratterizzato nei Paesi sviluppati, la crescita del benessere consumistico.
Il limite di tale forma di sviluppo industriale, basata sulla meccanica, è già stato raggiunto ed i giovani spontaneamente si accorgono di non avere più alcuna possibilità di un futuro migliore, se il modello di crescita industriale, basato sulla competitività della impresa, non verrà opportunamente cambiato. Purtroppo dobbiamo constatare che attualmente le classi dirigenti, al fine di mantenere i propri privilegi tendono a spostare la risoluzione dei problemi «eco-ecologici e di sostenibilità sociale», a carico delle prossime generazioni.
Ma allora che fare? Sinceramente bisognerà iniziare a sviluppare rapidamente una nuova coscienza così da annoverare tra ciò che va cambiato anche la cultura scientifica che in vero non è stata neutrale ma utilizzata ampiamente per favorire la crescita del sistema industriale basato su concezioni riduttive quali quelle del «meccanicismo» della scienza.
Le logiche basate sul meccanicismo sono piene di paradossi, ad esempio non riescono a definire la «massa» che è inserita in tutte le equazioni della fisica; infatti la materia oscura, utilizzando tali equazioni, diventa più vasta di quella conosciuta, inoltre sulla base di una misura locale della velocità della luce, si crede che tale limite sia estendibile a tutto l’universo imponendo di conseguenza di vedere il passato ogni volta che diamo uno sguardo alle stelle, (ciò a differenza di quanto si aspetta la gente in quanto dall’osservazione stellare pensa di presagire il futuro), inoltre la scienza ufficiale ritiene che il mondo sia stato originato come fosse una grande bomba (Big Bang), ma tale impostazione lascia senza risposta alcuni interrogativi fondamentali, ad esempio, come possa essere nata la vita, infine sappiamo che logiche meccaniche mantengono una visione lineare del tempo così che la esistenza di simultaneità tra eventi distanti (telepatia, empatia ecc.) è considerata impossibile ovvero è ritenuta soltanto casuale, pertanto la linearità del tempo inteso unicamente come successione di istanti, comporta molte difficoltà di comprensione di vari fenomeni, tra di essi fondamentale è l’incomprensione del duplice comportamento simultaneo di onda e di particella che è alla base dei fenomeni quantistici. Infine il meccanicismo separa arbitrariamente il soggetto dall’oggetto, come se il cervello umano non fosse un oggetto di studio da integrare nella comprensione della reale oggettività di ciò che osserviamo.
Da tali brevi ma importanti considerazioni si deduce che oggi diviene necessario rifondare la fisica meccanica classica ed anche quantistica, per comprendere la vita superando le riduttive e limitate logiche che hanno pervaso la scienza nella società industriale.
Come si esce dalla fine di un’epoca di decrescita economica e di degrado ambientale?
L’uomo è quell’essere il cui cervello ha la possibilità di auto-implementare le conoscenze per tramite un costruzionismo cognitivo che conduce e livelli superiori dell’organizzazione del funzionamento cerebrale.
Il pensiero è probabilmente uno dei fattori più significativi della nostra evoluzione e finora meno compresi. Infatti il cervello umano, se non viene sistematicamente condizionato dalla ripetizione di vecchie strutture cognitive, riesce ad utilizzare intelligentemente i due tipi di circuito che sostanzialmente corrispondono ad un feedback mnemonico ed un feedforward intuitivo-creativo, con capacità superiori di previsione ad ogni sistema meccanico di calcolo.
Pertanto l’arte contemporanea agendo maggiormente sulle capacita intuitive, si configura come anticipatrice di innovazione scientifica proprio in quanto ricerca nuove forme espressive dando vita a movimenti che interpretano nuove forme estetiche, tra esse l’arte quantistica, che ricerca nuove configurazioni tra il caos e l’ordine, la bio-art che interpreta una nuova frontiera tra arte e potenzialità recondite del Dna ecc.
Infine per superare la crisi strutturale dell’epoca in cui viviamo, ricordando quanto affermò Einstein che «la immaginazione è più potente della conoscenza», dovremo impegnarci a modificare il modello cognitivo di indole riduzionista proprio del «meccanicismo», riaffermando il potenziale intrinseco alla naturale capacita dell’uomo nel ricostituire la sua stessa struttura del pensiero, liberandolo da obsoleti vincoli cognitivi per adeguarsi ai cambiamenti della storia, tramite il rinnovamento delle condizioni di sostenibilità sociale ed economica. Tale rinnovamento è infatti raggiungibile come conseguenza di una profonda mutazione dell’apprendimento culturale e scientifico, (indicata come Bio-Vitalism vedi anche su Facebook) organizzato in modo da aprire la mente alla costruzione di un futuro che dalla fertile immaginazione umana, conduce alla costruzione di una nuova realtà cognitiva, più appropriata alla crescita della società della conoscenza condivisa.