Il rischio dei pianeti erranti

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A Melbourne si è tenuta una conferenza tra astrofisici, astronomi e astrofili, sul tema della presenza di pianeti grandi come la Terra fino a Giove vaganti nella nostra galassia. Tutto questo interesse è iniziato da quando oltre dieci anni fa fu individuato a migliaia di anni luce da noi un corpo grande più di Giove che vagava nella nostra galassia orfano della propria stella. Da quel momento, anche grazie, ai telescopi orbitanti sono apparsi decine di altri pianeti erranti. Al convegno di Melbourne, è stato affermato che questi corpi siderali orfani di una stella possano essere, solo nella Via Lattea, decine e decine di milioni

Usciamo un po’ fuori dall’angoscia di quest’Italia fatta di corporazioni, di lobby e di mafia, per guardare oltre la porta di casa nostra, verso spazi più aperti come l’Universo e in particolare verso il mistero dei pianeti erranti.
Perché parlarne? Alcune settimane fa uno dei nostri associati internazionali, questa volta australiano, ci ha informati che a Melbourne si era tenuta una conferenza tra astrofisici, astronomi e astrofili, in cui lui aveva partecipato, sul tema della presenza di pianeti grandi come la nostra Terra fino a Giove vaganti nella nostra galassia. Tutto questo interesse è iniziato da quando oltre dieci anni fa fu individuato a migliaia di anni luce da noi un corpo grande più di Giove che vagava nella nostra galassia orfano della propria stella. Da quel momento, anche grazie, ai nostri telescopi orbitanti sono apparsi decine di altri pianeti erranti. Al convegno di Melbourne, è stato affermato che questi corpi siderali orfani di una stella possano essere, solo nella Via Lattea, decine e decine di milioni.
Solitamente siamo abituati a vedere i pianeti inseriti e «chiusi» all’interno di un sistema solare come il nostro, quindi non riusciamo a capire perché tanti di questi sono invece fuori dei sistemi stellari?
Per gli scienziati due possono essere le cause: la prima è costituita proprio dalla nascita di un sistema solare, il quale nel momento caotico che va dalla nube di gas interstellare da cui nasce una stella alla nascita dei pianeti, fino alla loro stabilità orbitale intorno all’astro madre, scontri tra corpi in via di formazione, esplosioni di quest’ultimi e perturbazioni orbitali possono scaraventare fuori dell’attrazione della stella pianeti in formazione o già formati dalle dimensioni più svariate. Gli scienziati pensano che anche il nostro sistema solare ai primordi abbia scaraventato fuori dai suoi confini, pianeti della grandezza di Urano e di Giove. La seconda ipotesi è che pianeti posti alla periferia di sistemi solari possono essere stati attratti dalla forza di gravità di una stella avvicinatasi di troppo. Ciò può aver influito su tutte le orbite dei pianeti più esterni fino a «strapparne» qualcuno, condannandolo all’esilio siderale.
Ma tutto questo ha qualche implicazione con noi, c’è qualche pianeta in avvicinamento al nostro sistema solare? Gli scienziati presenti in quella riunione hanno detto di no, ma solo perché nulla è stato individuato dai telescopi alla periferia del nostro sistema solare, tuttavia hanno dimostrato, dati alla mano, che oltre la nube di Oort (confine ultimo del Sistema Solare) esiste un qualcosa di gigantesco che spinge le comete ed altri corpi minori ad uscire dalla loro orbita e dirigersi verso il Sole. Questo corpo astrale non è stato ancora visto, perché privo di luce propria e quindi completamente oscuro ad ogni obiettivo, tuttavia per via indotta esiste.
Ma cosa potrebbe accadere se un pianeta esterno delle dimensioni di Urano o di Saturno entrasse nel nostro sistema solare? Questa la domanda fatta agli scienziati e questa la risposta: «non tanto il rischio di scontrarsi con un nostro pianeta, ma soprattutto varrebbe l’influenza gravitazionale che sconvolgerebbe le orbite di tutti i pianeti, soprattutto di quelli più piccoli come Marte e la Terra. Ciò potrebbe causare un allontanamento o un avvicinamento pericoloso al Sole, con tutte le conseguenze immaginabili».
Certo se ciò fosse vero per le prossime generazioni ci sarebbero problemi da risolvere certamente maggiori di quelli di oggi. E allora in alternativa potremmo decidere di tenerci questa grande crisi economica, ideologica e religiosa che sta caratterizzando l’attuale storia dell’umanità.