Sabato Marevivo e i Comuni di Capri e Anacapri organizzano sull’isola azzurra due appuntamenti che hanno come filo conduttore una nuova visione del futuro, in cui l’energia è essenzialmente quella che proviene dalle fonti rinnovabili del sole, del vento e del mare
Per un’intera giornata, grazie all’alternanza di eventi dedicati alla scienza ma anche all’arte e alla cultura, Capri si trasforma in comunità dell’energia e laboratorio della sostenibilità.
Sabato, infatti, Marevivo e i Comuni di Capri e Anacapri organizzano sull’isola azzurra due appuntamenti che hanno come filo conduttore una nuova visione del futuro, in cui l’energia è essenzialmente quella che proviene dalle fonti rinnovabili del sole, del vento e del mare.
Mentre Anacapri sarà la location della lectio magistralis intitolata «Le comunità dell’energia» del professore ordinario dell’Università la Sapienza di Roma, Livio De Santoli, aperta a tutti i cittadini ma, in particolare, agli studenti dell’isola, a Punta Tragara sarà l’arte contemporanea a diventare il mezzo giusto per diffondere e dar prova dei concetti della sostenibilità.
Questa volta, dopo aver illuminato il pino marittimo del belvedere, il «muretto fotovoltaico» di Punta Tragara è pronto a restituire l’energia necessaria ad accendere la lightbox dell’artista romano di base a New York Gabriele Giugni, «Capri #2», un omaggio all’isola e che riproduce una delle sirene seduttrici di Ulisse.
La sperimentazione delle «pietre» che compongono il prototipo di un impianto fotovoltaico a basso impatto ambientale e paesaggistico (in apparenza, appunto, un semplice muretto), è stata avviata da Enea, in collaborazione con Marevivo, già lo scorso maggio e procede anche grazie all’intervento volontario di due elettricisti capresi, Alessandro Di Salvia e Ciro Rosato, e a Porta Costruzioni srl.
Tutto prende l’avvio dal Concorso internazionale «Sole, vento e mare: energie rinnovabili e paesaggio», promosso da Marevivo, insieme a Enea, Gse, ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Centro di ricerche citera dell’Università di Roma La Sapienza e in collaborazione con la Marina Militare che premiò nel 2010 l’idea di «Dyaqua Art Studio»: un particolare componente «solare», realizzato con una resina, che simula perfettamente l’aspetto esteriore delle pietre e dei materiali, rendendo al contempo invisibile il generatore fotovoltaico.