Unep – Per il clima occorre fare di più

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Le promesse di impegno di riduzione delle emissioni è incompatibile con l’obiettivo di mantenere il surriscaldamento del pianeta sotto i 2° C: lo dice l’Onu, che esorta i governi ad impegnarsi a livello locale

Viene presentato oggi, in contemporanea (compatibilmente con il fuso orario) a Helsinki, Nairobi, Londra, Città del Messico e Washington D.C., il nuovo rapporto Unep che intende informare i Governi ed in generale tutti i cittadini del mondo sulle grandi sfide globali che pongono i cambiamenti del clima e come fronteggiarli. Il Segretario Generale Unep: Achim Steiner sarà presente ad Helsinki.

Il rapporto Unep focalizza, in particolare, l’attenzione su che cosa si è fatto negli ultimi 12 mesi e cosa bisognerebbe fare per mantenere il surriscaldamento del nostro pianeta al di sotto dei 2°C, come l’accordo di Copenhagen ha stabilito a livello politico.

Il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo, richiede che a livello globale le emissioni di anidride carbonica e degli altri gas serra siano ridotte di almeno 7 miliardi di tonnellate entro il 2020: questo è il limite minimo richiesto. Per avere una ragionevole certezza di raggiungere l’obiettivo servirebbe, invece, una riduzione di 12 miliardi di tonnellate al 2012.

Se non si fa nulla, infatti, le emissioni globali al 2020 saliranno a circa 56 miliardi di tonnellate per anno. Per mantenere il surriscaldamento globale al di sotto di 2°C, con un buon livello di probabilità e di affidabilità, le emissioni globali non dovrebbero essere superiori a 44 miliardi di tonnellate al 2020 (quindi riduzione necessaria: 12 miliardi di tonnellate). Sarebbe ancora possibile raggiungere l’obiettivo di 2°C, ma con livelli di probabilità molto più bassi e, comunque, al limite dell’affidabilità (ma ciò richiederebbe sforzi molto maggiori dopo il 2020) se le emissioni globali al 2020 non supereranno i 49 miliardi di tonnellate (ciò richiederebbe una riduzione di almeno 7 miliardi di tonnellate al 2020).

Che cosa è successo dopo Copenhagen? Con gli impegni attualmente esistenti per il protocollo di Kyoto e con le promesse di riduzione fatte pervenire ufficialmente alla Unfccc dopo l’accordo «politico» di Copenhagen, la riduzione massima che si potrà ottenere a livello globale entro il 2020 sarà attorno a 3 miliardi di tonnellate, rispetto alla crescita tendenziale esistente. Questo significa che le emissioni globali al 2020 saranno probabilmente di circa 53 miliardi di tonnellate, un valore del tutto incompatibile con l’obiettivo di mantenere il surriscaldamento globale al di sotto di 2°C.

Dunque, se si vuole concretamente onorare quell’impegno, ciò che si chiede è che tutti i paesi facciano di più soprattutto a livello domestico, cioè entro il proprio ambito nazionale, aiutando i paesi più poveri, con l’opportuno supporto tecnologico e finanziario, a fare altrettanto.

La Conferenza di Cancun diventerà del tutto inutile se non si è pienamente consapevoli di quanto sopra. (V. F.)