Riconoscimento a Chua, massimo esperto della teoria dei circuiti non lineari e della complessità

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    Leon Chua
    Leon Chua
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    I moderni sistemi di elaborazione dell’informazione basati sull’emergenza di fenomeni complessi rappresentano il campo di studio del prof. Leon Ong Chua, professore emerito presso il Dipartimento Electrical Engineering and Computer Sciences a Berkeley dal 1971, che oggi ha ricevuto dal Rettore Marco Gilli e dal Direttore del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino Giovanni Ghione la Laurea Magistrale ad Honorem in Ingegneria Elettronica

    Gli studi sul caos e i fenomeni complessi hanno suscitato molto interesse nella comunità scientifica e recentemente hanno trovato applicazione in diversi ambiti con ricadute sensibili sulla tecnologia che utilizziamo tutti i giorni. In primo luogo oggi si preferisce (ed è proprio il prof. Chua a proporre di utilizzare questa terminologia più precisa) parlare di teoria della complessità: il mare turbolento, il formarsi apparentemente casuale delle nuvole in atmosfera, il turbamento che provoca nella corrente lineare di un fiume un sasso che viene scagliato dalla riva, sono alcuni degli innumerevoli esempi di come un comportamento complesso può emergere in un sistema dinamico a causa di molti fattori e può dare origine a manifestazioni apparentemente diverse.
    La teoria dell’attività locale sviluppata dal prof. Chua consente di studiare in modo quantitativo i meccanismi alla base della complessità. Il caos rappresenta uno dei possibili comportamenti dinamici in cui un sistema complesso. Il circuito di Chua, dal nome del suo inventore, è stato il primo circuito fisico in grado di «mostrare il caos»: è un circuito elettronico che presenta numerosi attrattori dinamici che ricordano le forme geometriche ripetute presenti in molti dei quadri di Gustav Klimt. Il circuito di Chua ha numerose applicazioni non solo nel campo dell’ingegneria (ad esempio, il suo utilizzo in sistemi per la crittografia consente di tenere nascosto l’ID di un telefono e proteggere una conversazione), ma anche nella biofisica, nella biologia e addirittura nella botanica e nella musica.

    Il Prof. Chua è anche l’inventore delle memorie resistive non volatili, i «memristori» di cui ha postulato l’esistenza come elemento circuitale fondamentale già nel 1971. Nel 2008, grazie allo sviluppo della ricerca nel campo delle nanotecnologie, il professor Chua ha visto fisicamente realizzati i memristori presso i laboratori HP. I memristori hanno numerose applicazioni tra cui la miniaturizzazione dei sistemi elettronici in grado di conservare i dati anche a dispositivo spento e la capacità di emulare il comportamento delle sinapsi del cervello umano.

    A partire dalla fine degli anni Ottanta il prof. Chua ha inoltre introdotto il paradigma delle reti neurali con connessioni locali dimostrando che semplici unità, quali ad esempio circuiti che emulano i neuroni del cervello, possono far emergere comportamenti complessi a causa delle interazioni tra gli elementi vicini. Tale filone di ricerca, in aggiunta all’invenzione dei memristori, apre le porte a studi sulla realizzazione di sistemi in grado di replicare alcune funzioni del cervello umano.

    «Siamo molto onorati di poter conferire questa Laurea ad Honorem», commenta il Rettore del Politecnico Marco Gilli, che continua: «Si tratta del coronamento di una collaborazione scientifica lunga e proficua tra il prof. Chua e il nostro Ateneo che ha portato negli anni a consolidare anche i rapporti tra enti di ricerca nella Silicon Valley ed istituzioni locali».

    Leon Ong Chua

    Leon Ong Chua, Professore presso il Dipartimento di Electrical Engineering and Computer Sciences, University of California in Berkeley e Distinguished Professor presso la Technical University of Münich.
    Cresciuto nelle Filippine, ha ottenuto la laurea presso il MIT di Boston e il dottorato all’Università dell’Illinois.
    È membro a vita dell’associazione Ieee.
    Ha ricevuto molti prestigiosi premi nella sua carriera, tra cui il famoso premio intitolato a Gustav Robert Kirchhoff, il premio per i primi 15 autori più citati nell’ambito dell’ingegneria ed è stato insignito di 14 Dottorati Honoris Causa.