Nuovi camini idrotermali nelle Eolie

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Queste strutture presentano bocche effusive, dalle quali si osservano la fuoruscita di gas e fluidi, con presenza di depositi di zolfo e di minerali di ferro. Questo ambiente è caratterizzato da un’elevata concentrazione di anidride carbonica disciolta e da valori di pH bassi e presenza di una fauna associata composta soprattutto da alghe fotofile, briozoi e idrozoi; le spugne e le gorgonie comuni a queste profondità sono assenti

È del mese scorso la scoperta, ad opera dell’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (Ispra), di numerosi camini idrotermali a struttura cilindrica o piramidale, che si elevano per 3 o 4 metri da un fondale di 80 metri circa in un’area prossima all’isolotto di Basiluzzo, isola dell’Italia appartenente all’arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia.
Nel mese di giugno, l’Ispra stava conducendo la seconda campagna oceanografica nell’ambito del progetto Osservatorio Regionale della Biodiversità della Regione siciliana, per la messa a punto di tecniche di monitoraggio di specie e habitat protetti in ambienti idrotermali superficiali e profondi. Durante tale campagna di ricerca sono state svolte indagini del fondale allo scopo di individuare e caratterizzare gli ecosistemi idrotermali superficiali e profondi delle isole Eolie e la fauna ad essi associata.
L’esplorazione ha individuato la presenza di numerosi camini idrotermali nei pressi dell’isolotto di Basiluzzo che ricordiamo essere un’isola di origine vulcanica, come del resto tutte le Isole Eolie, che, insieme agli isolotti vicini, costituisce ciò che resta di antiche bocche eruttive appartenenti all’apparato di Panarea.
Queste strutture presentano bocche effusive, dalle quali si osservano la fuoruscita di gas e fluidi, con presenza di depositi di zolfo e di minerali di ferro. Questo ambiente è caratterizzato da un’elevata concentrazione di anidride carbonica disciolta e da valori di pH bassi e presenza di una fauna associata composta soprattutto da alghe fotofile, briozoi e idrozoi; le spugne e le gorgonie comuni a queste profondità sono assenti.
I camini sono disposti lungo faglie e lineamenti tettonici con risalita di fluidi, nei pressi delle quali si sono effettuate misure di flussi di fondo con la Camera Bentica Automatica dell’Istituto di scienze marine (Ismar).
Osservare strutture idrotermali e studiare questi ambienti realizza naturalmente laboratori ideali per lo studio delle comunità microbentoniche legate all’idrotermalismo oltre che creare i presupposti per lo studio del fenomeno dell’acidificazione dei nostri mari tutte caratteristiche che concorrono ad ipotizzare che l’area di studio possa rientrare negli habitat protetti dall’allegato 1180 della Direttiva Habitat.