Il Servizio difesa del suolo, che è da intendersi non come suolo agricolo ma come difesa del suolo dai rischi geologici (frane, alluvioni, sprofondamenti, erosione costiera, terremoti) e come azioni volte alla previsione, prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, è stato assegnato al Dipartimento Agricoltura
Mentre in tutta Italia si viveva l’estate più calda, con luglio estremamente caldo tanto da far segnalare un’anomalia di circa +3,5°C sopra la media del periodo di riferimento (1971-2000) e risultando il luglio più caldo dal 1800 a oggi, nei palazzi della Regione Puglia si lavorava per lanciare la grande riforma organizzativa voluta dal neo Presidente Michele Emiliano. Così il 4 agosto è stata pubblicata la deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2015, n. 1518 «Adozione del modello organizzativo denominato – Modello ambidestro per l’innovazione della macchina amministrativa regionale ‐ Maia». Il richiamo simbolico dell’acronimo alla figura della mitologia romana, un’antica dea della fecondità e del risveglio della natura in primavera, lascia intendere una grande trasformazione, un rinnovamento rivoluzionario, un nuovo fiorire della buona burocrazia.
La riorganizzazione della macchina amministrativa della Regione Puglia prevede l’istituzione di sei Dipartimenti cui afferiranno i diversi Servizi.
Così si avranno: il Dipartimento promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti; Dipartimento sviluppo economico, innovazione, istruzione, formazione e lavoro; il Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente; Dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio; Dipartimento mobilità, qualità urbana, opere pubbliche e paesaggio; il Dipartimento risorse finanziarie e strumenti, personale e organizzazione.
La riorganizzazione «Maia» prevede anche quali servizi dipenderanno dai singoli Dipartimenti. L’estate 2015 non è stata solo la più calda ma anche un’estate con tante cronache di eventi di dissesto idrogeologico che hanno interessato tutto il territorio nazionale. Con questo scenario drammatico che sembra si stia accentuando negli anni, è subito evidente una grande anomalia del «Maia»: il Servizio difesa del suolo, che è da intendersi non come suolo agricolo ma come difesa del suolo dai rischi geologici (frane, alluvioni, sprofondamenti, erosione costiera, terremoti) e come azioni volte alla previsione, prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico, è stato assegnato al Dipartimento Agricoltura.
Se si entra nel dettaglio del ruolo che ha svolto e svolge il Servizio difesa del suolo, o a questo punto per evitare fraintendimenti è meglio rinominarlo «Servizio difesa del suolo dai rischi geologici», si capisce che è stata una svista, una svista che se non è risanata rischia di rendere poco efficiente il lavoro svolto negli anni da un Servizio che si è occupato di difesa, più che del suolo, della vita dei cittadini pugliesi e delle infrastrutture. Speriamo che gli autori della proposta e il Governatore Emiliano s’ispirino all’altra Maia, l’ape Maia, che riesce a trovare sempre le migliori soluzioni e portare ogni episodio a buon fine per la gioia di grandi e piccini.