Parcheggiate tre automobili di grossa cilindrata sporche di una sostanza che sembra petrolio davanti agli uffici dell’Acea. I consumi petroliferi possono diminuire dell’8% in più rispetto alle previsioni (al 2020)
A sei mesi dall’esplosione sulla Deepwater Horizon, gli attivisti di Greenpeace hanno parcheggiato tre automobili di grossa cilindrata sporche di una sostanza che sembra petrolio davanti agli uffici dell’Acea, l’associazione europea dei produttori di automobili. Con questa protesta l’organizzazione ambientalista presenta il rapporto «Steering Clear of Oil Disasters» (Alla larga dai disastri petroliferi).
Il rapporto dimostra che, fissando adeguati standard di riduzione delle emissioni di auto e camion, l’Unione europea può diminuire i suoi consumi petroliferi dell’8% in più rispetto alle previsioni (al 2020). Così potremmo evitare di importare petrolio estratto nei modi più pericolosi e costosi, ad esempio con le trivellazioni offshore, nell’Artico o da sabbie bituminose. Il taglio delle importazioni farebbe risparmiare 30 miliardi di euro mentre le emissioni europee di CO2 verrebbero ridotte di 186 milioni di tonnellate all’anno.
«Le case automobilistiche – commenta Domenico Belli, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – stanno deliberatamente rallentando gli sforzi per rendere più ecologiche le nostre automobili. E così facendo si rendono complici di disastri come quello della Deepwater Horizon. L’unica garanzia per evitare nuovi incidenti è di bloccare subito le estrazioni più pericolose».
Mentre i recenti progressi tecnologici dimostrano che abbattere i consumi è possibile, la lobby del settore dei trasporti sostiene invece che gli obiettivi di riduzione delle emissioni sono troppo costosi e irraggiungibili. La realtà, però, è che alcuni modelli di punta del mercato hanno già conseguito una riduzione del 10% dei consumi negli ultimi tre anni. La proposta della Commissione europea, che richiede alle Case automobilistiche di tagliare le emissioni del 14% dal 2007 al 2016, è quindi sostenibile.
Greenpeace chiede al Parlamento europeo di appoggiare, il prossimo 23 novembre, la proposta di riduzione delle emissioni di CO2 per le automobili e di rafforzarla riconoscendo il legame tra l’inefficienza dei veicoli e la dipendenza da fonti petrolifere costose e pericolose.
– Il rapporto «Steering Clear of Oil Disasters»
(Fonte Greenpeace)