Si vuol salvare la gallina prataiola

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Svolto a Foggia un incontro tecnico con i più grandi esponenti europei dell’ecologia delle aree steppiche per valutare la possibilità di recuperarla. Un’antica presenza nelle arre a pascolo della Puglia ma soprattutto nel Tavoliere. Costituito un team di ricercatori europei

I maggiori esperti europei sull’ecologia e gestione delle aree steppiche si sono incontrati a Foggia grazie al Progetto Lifeplus Tetrax per valutare l’idoneità delle aree a pascolo presenti in Puglia e in Basilicata, dal Parco del Gargano al Parco dell’Alta Murgia alla Murgia materana, al fine di valutare la possibilità di ricostituire una popolazione vitale di questa piccola otarda, cara a Federico II.
Le riunioni di lavoro coordinate dal dirigente dott. Stefano Biscotti dell’assessorato all’Ambiente della Provincia di Foggia, con il supporto dei ricercatori del Centro Studi Naturalistici Onlus, Biophilia e dell’Ufficio Parchi della Regione Puglia, hanno visto la partecipazione di esperti europei provenienti da Università spagnole e portoghesi ma anche da diverse regioni italiane a partire dalla Sardegna, dove sopravvive l’ultima popolazione italiana, ed importanti contributi sono arrivati dalle esperienze di associazioni come la Lipu e il Wwf.
Purtroppo è emerso che la specie continua a contrarre il suo areale e solo in pochissime realtà la popolazione sembra stabile e vitale.
Nei giorni successivi l’attenzione è passata alle visite degli habitat sul campo nelle principali aree dalla pedegarganica ai pascoli, dai pianori dell’alto Gargano, all’Oasi Lago Salso, per finire con il Parco dell’Alta Murgia.
Dall’analisi preliminare è emersa la necessità di approfondire una serie di aspetti circa la produttività delle aree a pascolo, in particolare di esaminare l’evoluzione del paesaggio agrario, in modo da comprendere in che maniera i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo hanno interagito negativamente con la distribuzione della gallina prataiola, un uccello simbolo in Europa della ruralità e della qualità della vita nelle aree agricole di tipo tradizionale.
Il prossimo incontro con la commissione scientifica internazionale del progetto è previsto il prossimo anno in primavera per inaugurare il Centro di Riproduzione della Gallina prataiola che è in fase di realizzazione presso L’Oasi Lago Salso. Inoltre, in quella data saranno disponibili i dati genetici relativi alle indagini condotte sugli esemplari musealizzati e condotte da un centro pubblico specializzato di Barcellona. Tramite questi dati sarà possibile valutare dove prelevare gli esemplari per ricostituire la popolazione italiana peninsulare della specie.

 

(Fonte Centro Studi Naturalistici Onlus)