Sistri, una vergogna infinita

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foto V. Stano
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In sostanza, viene prorogato il doppio binario, in base al quale i soggetti obbligati al Sistri devono assicurare la tracciabilità dei rifiuti mediante il sistema costituito da registri, formulari e Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud). Sanzioni rinviate ma obbligo di versare il contributo no. In pratica, il governo con questa decisione non fa altro che rendersi conto dell’impossibilità di sanzionare un sistema mal progettato e mai funzionante ma ha conti in sospeso con il vecchio gestore che se non chiusi non potranno dar vita a futuri contratti

È una vergogna senza fine che si ripresenta sempre, con cadenza annuale, durante le festività natalizie. Di cosa stiamo parlando? Di lui, del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), un sistema che non è mai effettivamente partito e che anche per quest’anno vedrà prorogata l’applicazione delle sanzioni.
Ormai è consuetudine, da molti anni a questa parte, l’appuntamento con il «Milleproroghe» che solitamente viene licenziato dall’ultimo Consiglio dei ministri dell’anno. E anche per la fine del 2015, puntualmente, è arrivato il Decreto Legge 30 dicembre 2015, n. 310 che ha modificato il Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 101 convertito con modificazioni dalla Legge 30 ottobre 2013, n. 125.
Un decreto di fine anno che prevede che, fino al 31 dicembre 2016, al fine di consentire la tenuta dei registri di carico e scarico e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati nonché l’applicazione delle altre semplificazioni e le opportune modifiche normative, continuino ad applicarsi gli adempimenti e gli obblighi di cui agli articoli 188, 189, 190 e 193 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, nel testo previgente alle modifiche apportate dal Decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205, nonché le relative sanzioni.
In sostanza, viene prorogato il doppio binario, in base al quale i soggetti obbligati al Sistri dovranno assicurare la tracciabilità dei rifiuti mediante il sistema costituito da Registri di carico e scarico rifiuti, Formulari e Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud).
Durante questo periodo, le sanzioni relative al Sistri di cui agli articoli 260-bis, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, non si applicheranno mentre resteranno vigenti le sanzioni per omessa iscrizione e pagamento del contributo annuale.
Un Milleproroghe con il quale il Governo ha rinviato di un anno l’adeguamento al sistema andando a sospendere l’applicazione delle sanzioni ma, di contro, non prevedendo la sospensione del pagamento del contributo al funzionamento del Sistri, né il recupero delle quote pagate in passato da parte delle imprese obbligate all’utilizzo del sistema.
Sanzioni rinviate ma obbligo di versare il contributo no. In pratica, il governo con questa decisione non fa altro che rendersi conto dell’impossibilità di sanzionare un sistema mal progettato e mai funzionante ma ha conti in sospeso con il vecchio gestore che se non chiusi non potranno dar vita a futuri contratti.
E allora si potrebbe pensare che non pagare il contributo annuale di iscrizione potrebbe essere una soluzione che alle aziende, obbligate all’utilizzo del Sistri, tornerebbe utile vista la non sanzionabilità della cosa ma, in termini pratici, il mancato versamento del contributo Sistri è una delle condizioni che taglia fuori da molte procedure di assegnazione commesse le imprese stesse rendendo il versamento del contributo annuale non vincolate ma necessario.
Una situazione vergognosa che dovrà essere risolta in qualche modo e noi aspettiamo solo che giustizia sia fatta.