Prego un soffio… e la diagnosi è fatta

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«Inside the breath» studia l’espirato umano per diagnosticare patologie. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Puglia per 750.000 Euro assieme ad altri 30 progetti per un finanziamento totale di 66 milioni di euro destinati al bando cluster. Una diagnosi precoce per diagnosticare il cancro all’utero, alla prostata, alla mammella e al colon. In pratica dare dignità al dolore di un malato alleviandone gli effetti

Meno prelievi e meno esami invasivi. Da oggi con l’analisi del respiro umano, integrata con le tecniche di diagnostica già esistenti, si potranno individuare le patologie più diffuse.
Si tratta di una tecnica di recente applicazione, ma con basi scientifiche e progettuali già solide, che si pone l’obiettivo di sviluppare un sistema diagnostico «smart», cioè a zero impatto sul paziente ma di massima affidabilità nella diagnosi precoce e prevenzione di numerose patologie e carcinomi. Con un «semplice» soffio si potrà diagnosticare il cancro all’utero, alla prostata, alla mammella e al colon. In pratica dare dignità al dolore di un malato alleviandone gli effetti.
Il progetto, classificatosi al 27° posto è rientrato tra i 31 cluster finanziati dalla Regione Puglia, si chiama «Inside the breath», ed è stato finanziato dalla Regione per 750.000 Euro assieme ad altri 30 progetti per un finanziamento totale di 66 milioni di euro destinati al bando cluster. Il progetto prevede la partecipazione come capofila di Predict srl, azienda pugliese specializzata nella diagnostica per immagini partner di General Electric, assieme all’Università di Bari (con i gruppi di ricerca guidati dal prof. Donato Altomare del Drto e dal dott. Gianluigi De Gennaro del Dipartimento di Biologia) e alle aziende Newdata srl, WelCoMe. srl (spin off dell’Università di Bari), Reti Meridiane – Imprese Sociali per lo Sviluppo – Consorzio Cooperative Sociali.

Abbiamo posto qualche domanda all’Amministratore delegato della Predict srl, ing. Angelo Gigante.

La Puglia rilancia sul tavolo della ricerca giocando le sue carte migliori con le imprese che tornano ad investire nell’innovazione e sui talenti. Quale la reazione a caldo dell’azienda capofila di questo progetto che è vocato a trasformare completamente il percorso diagnostico di importanti patologie?
Abbiamo creduto fortemente sin dall’inizio in questo progetto; la notizia di essere rientrati fra le proposte vincenti del bando ci ha motivato ancora di più e responsabilizzato per ripagare al meglio la fiducia ricevuta su un tema così importante e delicato per il welfare.

Quale il percorso che ha accompagnato questo importante risultato?
La partecipazione a questo bando cluster nasce da una collaborazione avviata con l’Università di Bari, che avendo da tempo intrapreso la strada della ricerca su questo ambito innovativo, ha da subito attratto il nostro interesse quale impresa operante nell’ambito di apparecchiature elettromedicali di diagnostica. L’idea di poter sviluppare una «coffee machine», sulla scia delle ricerche effettuate, che potesse in modo semplice e veloce fornire utili indicazioni sulla base dell’esame dell’espirato umano, ci ha affascinato e spinto a voler riutilizzare le esperienze già maturate in ambito healthcare per dare slancio e sviluppo a questa nuova frontiera tecnologica.

Cosa rappresenta «Inside the Breath» per un ingegnere pugliese che decide di investire nella sua terra, spesso dimenticata, portando innovazione e avendo l’ardire di scoprire talenti, quegli stessi talenti che troppo spesso sono costretti ad andare altrove per essere messi nelle condizioni di fare ricerca?
La curiosità è una delle forze motrici del mio operare, e la stessa mi ha spinto più volte ad avventurarmi, nella vita e nel business, verso orizzonti sempre nuovi e innovativi. La sfida di apportare dei miglioramenti alla qualità della vita attraverso un utilizzo virtuoso della scienza, della tecnica e della sperimentazione permettono all’azienda per cui lavoro di crescere e alla società che la ospita di progredire. Questo progetto è un’opportunità di sviluppo industriale e di miglioramento per il mondo della sanità; poterne far parte mi gratifica e mi sprona alla sua realizzazione.

Quale l’atteggiamento della comunità locale a questa sfida?
La comunità locale ha guardato con grande interesse e curiosità alla ricerca fatta dall’Università di Bari sulla diagnosi precoce del cancro del Colon retto attraverso l’analisi dell’espirato umano. Occorre adesso dare un seguito per mantenere alto l’interesse verso una ricaduta su ampia scala di questa ricerca.

Ma analizziamo il progetto in sé. In cosa consiste questa tecnica diagnostica che studia il respiro e quali sono le patologie che potrebbe rilevare?
Con un «semplice» soffio si potranno rilevare indicatori utili alla diagnosi del cancro all’utero, alla prostata, alla mammella e al colon. Come? Si parte dalla «metabolomica», anche chiamata breathomica, una tra le più recenti scienze che riguardano lo studio dei composti organici volatili (Vocs) presenti nel respiro. Nell’espirato umano infatti si trova traccia di processi metabolici che si sono sviluppati nell’intero organismo e che, attraverso il sangue, raggiungono i polmoni e passano in fase gassosa. Il progetto «Inside the breath», si propone di specializzare l’analisi del respiro sulla diagnosi del cancro del colon retto. Altri possibili campi di applicazione, oggetto di ricerche successive, possono essere identificati nelle patologie a carico del sistema gastro-intestinale, del sistema nervoso centrale e periferico, infezioni e patologie del tratto respiratorio, cancro della mammella, dell’apparato genitale, della prostata. Quest’esame diagnostico può essere utilizzato anche per monitorare alterazioni metaboliche indotte da interventi chirurgici o dall’esposizione a sostanze inquinanti.

La certezza del risultato è comparabile con le classiche tecniche diagnostiche?
Attraverso l’analisi in «doppio cieco» si porterà questa nuova tecnica di indagine ad essere il più specifica e riproducibile possibile, riducendo il margine di errore rispetto alle tecniche classiche utilizzate per tali diagnosi, che per contro sono più invasive e costose. Dalla ricerca effettuata sino ad ora su un campione rappresentativo si è ottenuto già un ottimo dato caratterizzato da un basso numero di falsi positivi.

Questo progetto si svilupperà sul territorio e vedrà una costante e parallela sperimentazione clinica che coinvolgerà tutto il territorio regionale nonché partner scientifici e tecnologici impegnati a mettere a punto sistemi e processi innovativi da industrializzare.
Quali saranno le realtà pubbliche/private che prenderanno parte alla sperimentazione e alla sua successiva applicazione e in che modo queste realtà si struttureranno sul territorio?
Il bando cluster prevede il coinvolgimento di tutte le realtà pubbliche e private menzionate in premessa. Per garantire una rapida ed efficace validazione delle metodologie di analisi, sarà valutata l’idea di una rete di centri per l’esecuzione degli esami aventi come punto nevralgico l’Università di Bari.

Quali i feedback, non ultimi quelli economici, che il progetto restituirà alla regione Puglia e in generale a tutti i pugliesi?
Attraverso l’attuazione di questo progetto, si punta ad arrivare alla realizzazione di un prototipo industriale che potrà un domani permettere l’esecuzione routinaria di esami di diagnostica dell’espirato presso i laboratori di analisi del territorio. Questo tipo di tecnica diagnostica permette di contenere i costi di esame rispetto a tecniche tradizionali e apre di conseguenza scenari importanti in termini di screening per un campione ampio della popolazione.

Quando potremmo con un soffio sapere se siamo affetti da patologie?
Il lavoro di ricerca e validazione dei metodi di analisi unito alla progettazione e prototipazione di una soluzione industriale, ci auguriamo permetta nell’arco di pochi anni di arrivare a soluzioni diffuse ed accessibili per tutti.

Il Progetto rappresenta la prima applicazione di un sistema smart completo per la diagnostica di screening basato sulla breath analysis a livello nazionale, un progetto che potrà nell’imminente futuro permettere a persone già affette da patologie di diagnosticarle in forma precoce attraverso una metodica meno invasiva quale quella dell’analisi dell’espirato umano.
Questo, e scusate se è poco, è «Inside the breath».