Nuovo traguardo per la ricerca sulla fusione nucleare. L’innovativo cavo superconduttore progettato dal gruppo Superconduttività del Dipartimento Fusione dell’Enea per il reattore Demo ha offerto prestazioni superiori del 30% rispetto ai superconduttori di Iter, l’impianto sperimentale in costruzione in Francia
Prestazioni da record del nuovo cavo superconduttore progettato dall’Enea per Demo, il reattore che produrrà energia elettrica, una volta dimostrata la fattibilità e la convenienza della fusione nucleare. Il prototipo ha offerto performance superiori del 30% rispetto ai cavi di Iter, dimostrando di poter trasportare una corrente di 82kA (kiloampere) in un campo magnetico di 13T (Tesla) fino alla temperatura di circa 7K(Kelvin), ossia -266° C.
La geometria rettangolare del nuovo cavo superconduttore consente di distribuire gli enormi carichi elettromagnetici (corrispondenti a circa 100 t per metro di conduttore) in modo tale da evitare il fenomeno della «degradazione» delle prestazioni. Il test sulle caratteristiche elettromagnetiche del superconduttore è stato effettuato in Svizzera nei laboratori dello Swiss Plasma Center (Spc), che ha anche collaborato alla manifattura di una parte del campione, al trattamento termico e all’installazione della strumentazione.
«Con questo test – spiega Antonio della Corte, Enea Superconductivity Group Leader – abbiamo dimostrato di poter progettare in maniera affidabile cavi superconduttori di alta potenza con le caratteristiche “estreme” richieste da progetti come Demo».
Il prototipo di cavo, di tipo Cicc (Cable in Conduit Conductor o Cavo in Condotto), è stato realizzato dai partner industriali di Enea, Tratos Cavi spa e Criotec Impianti srl, un esempio di sinergia tra ricerca pubblica e aziende italiane maturata grazie alle esperienze di Iter e JT-60SA, i due esperimenti di fusione nucleare in corso rispettivamente in Europa e in Giappone, che ha già portato all’Italia commesse per quasi 1 miliardo di euro.