«La mia visione di associazione, in continuità con il lavoro svolto in questi anni, vede la Sigea interagire, nell’autonomia e sulla base dei principi del nostro Statuto, con il mondo delle professioni, il mondo accademico e il mondo della società civile». «Abbiamo alcuni aspetti da valorizzare quali il riconoscimento da parte del ministero dell’Ambiente come associazione di protezione ambientale, sopratutto perché siamo l’unica associazione tecnico-scientifica che è in grado di affrontare direttamente temi riferiti alla geologia ambientale, il territorio e la sua trasformazione, l’interazione tra le azioni antropiche e le dinamiche naturali»
La Società italiana di geologia ambientale (Sigea) è un’associazione culturale, senza fini di lucro, per la promozione del ruolo delle Scienze della Terra nella protezione della salute e nella sicurezza dell’uomo, nella salvaguardia della qualità dell’ambiente naturale e antropizzato e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse.
Nell’ultima assemblea nazionale è stato nominato il nuovo presidente Sigea, Antonello Fiore, 47 anni, geologo impegnato presso la Segreteria tecnica operativa (Sto) dell’Autorità di bacino della Puglia che rivolgiamo alcune domande.
Quale la situazione esistente ereditata?
L’Assemblea dei soci Sigea che il 27 maggio mi ha eletto Presidente nazionale ha nominato Presidente Onorario Giuseppe Gisotti, fondatore del nostro sodalizio. Prima di tutto voglio esprimere la mia sincera gratitudine a Giuseppe Gisotti per il suo continuo lavoro e il suo spirito di servizio verso la Sigea; lavoro ed entusiasmo che ha portato la Sigea a essere una realtà nazionale nel campo dell’associazionismo tecnico-scientifico. La Sigea è presente con le Sezioni e i gruppi di lavoro su tutto il territorio nazionale, abbiamo attivato e sostenuto negli anni le aree tematiche (Siti contaminati, Dissesto idrogeologico, Patrimonio geologico, Geoarchelogia, Educazione ambientale) nell’ambito delle quali si sono organizzative numerose iniziative aperte ai soci e ai non soci. Siamo stati promotori di dibattiti in tutta Italia sul tema della Geologia urbana organizzando i nostri convegni, a partire dal 2005, a Roma, Venezia, Milano, Modena, Bari, Genova e Torino. Nel mese di ottobre si terrà geologia urbana di Aosta, convegno organizzato in collaborazione con l’Ordine Regionale dei Geologi della Valle d’Aosta e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino.
Negli ultimi due anni abbiamo attivato, sperimentalmente solo in Puglia, un concorso fotografico sul patrimonio geologico dedicato agli studenti delle scuole medie superiori. Il buon risultato riscontrato in ambito locale ci suggerisce di proporre, in occasione della quarta edizione della Settimana del Pianeta Terra, iniziative analoghe anche in altre regioni d’Italia.
Per il 2016 il nostro convegno nazionale è dedicato alla «Tecnica d’idraulica antica» che si terrà a Roma il 18 novembre. Questo convegno è stato organizzato esattamente a distanza di dieci anni dal primo convegno «Tecnica di Idraulica Antica» che si tenne a Roma nell’autunno del 2006 e i cui atti sono scaricabili gratuitamente dal nostro sito.
In definitiva oggi la Sigea ha una struttura solida, radicata sul territorio in grado già da oggi, grazie al lavoro svolto in questi 24 anni, di garantire un’offerta culturale ed educativa di qualità.
Quali le prospettive per il futuro della Società?
La mia visione di associazione, in continuità con il lavoro svolto in questi anni, vede la Sigea interagire, nell’autonomia e sulla base dei principi del nostro Statuto, con il mondo delle professioni, il mondo accademico e il mondo della società civile. Intendendo per società civile le altre associazioni e i giovani cittadini di una Nazione che devono tendere sempre più a essere consapevoli: gli studenti. Studieremo e proporremo alle altre associazioni protocolli d’intesa per allacciare con loro sempre più rapporti di collaborazione duraturi, cercando di ricoprire il ruolo di riferimento per i temi della geologia ambientale che ci compete.
La nostra forza è nel gruppo, che lavora in modo integrato e con continuità, con il valore aggiunto dell’interdisciplinarità che ci contraddistingue.
Come la Sigea intende porsi, nell’immaginario collettivo, quale società di riferimento in campo geologico e di salvaguardia ambientale?
La Sigea è già un punto di riferimento nel campo della protezione della salute e nella sicurezza dell’uomo, nella salvaguardia della qualità dell’ambiente e nell’utilizzazione più responsabile del territorio e delle sue risorse. Abbiamo alcuni aspetti da valorizzare quali il riconoscimento da parte del ministero dell’Ambiente come associazione di protezione ambientale, sopratutto perché siamo l’unica associazione tecnico-scientifica che è in grado di affrontare direttamente temi riferiti alla geologia ambientale, il territorio e la sua trasformazione, l’interazione tra le azioni antropiche e le dinamiche naturali. Dobbiamo valorizzare di più la nostra rivista, «Geologia dell’ambiente», e i sui supplementi digitali scaricabili gratuitamente dal nostro sito web che vi invito a visitare: www.sigeaweb.it.
Lei è un geologo pugliese a capo di una delle più conosciute Società di geologia a livello nazionale. Cosa vuol dire, per un pugliese, essere Presidente di una realtà come la Sigea?
Mi sono iscritto alla Sigea nel lontano 1994, solo due anni dopo la sua fondazione, come studente di scienze geologiche spinto dal desiderio di confrontarmi con realtà più ampie del contesto nel quale studiavo. Prima di essere eletto nel Consiglio direttivo nazionale, dove negli ultimi due mandati ho ricoperto la carica di Tesoriere, ho presieduto per due mandati la Sezione Puglia. Posso dire che sono cresciuto culturalmente e professionalmente con la Sigea. Il mio percorso nella Sigea è frutto del prezioso e continuo lavoro svolto in ambito regionale da tutti gli amici della Sezione Puglia con i quali ho condiviso tantissime iniziative. La Sezione Puglia è la più numerosa in Italia con al suo attivo iniziative di carattere regionale, come il concorso fotografico sul patrimonio geologico, nazionali e internazionali come il VII Simposio internazionale sul patrimonio geologico, organizzato a Bari nel 2012. In quella occasione abbiamo dimostrato il nostro valore organizzativo che ha giocato a vantaggio della mia candidatura a Presidente nazionale.
Quali responsabilità avverte nel ricoprire questo ruolo e cosa ritiene che di suo debba essere trasmesso alla Società che rappresenta e questo per concederle quel valore aggiunto che serve a imprimere l’importanza della geologia in capo scientifico e umano?
La mia presidenza sarà la più possibile «diffusa», una presidenza di coordinamento delle proposte e azioni che decideremo insieme ai Consiglieri nazionali e referenti regionali; lascerò ai delegati territoriali, ai delegati delle aree tematiche, ai gruppi regionali il ruolo di rappresentare e promuovere in ambito locale la nostra associazione, sempre e solo nel rispetto degli obiettivi statutari. Condivideremo strategie e azioni in una visione decisionale «dinamica», dinamica perché pronta a cambiare in base ai suggerimenti e alle valutazioni dell’intero gruppo dirigente. La nostra forza e la voglia di promuovere la cultura geologica in un confronto leale secondi i principi del nostro statuto. Ho chiuso il mio messaggio d’insediamento con una massima di George Bernard Shaw che vi voglio ripresentare: «Se tu hai una mela ed io ho una mela e ce la scambiamo, allora tu ed io avremo una mela per uno. Ma se tu hai un’idea e io ho un’idea e ce la scambiamo, allora avremo entrambi due idee».