Una guida dal titolo: «Rifiuti elettrici ed elettronici: come fare?». «Nella gestione dei rifiuti, è la solita Italia a più velocità: vale per le tariffe come per i Raee. Se da un lato c’è da esser fiduciosi in quanto in Italia nei primi nove mesi dell’anno sta continuando ad aumentare la raccolta differenziata dei Raee, registrando un +14%, dall’altro c’è da preoccuparsi e non poco in quanto il trend nel 2015 peggiora in ben 58 province rispetto ai dati 2011»
In Italia, la quantità di Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) raccolti e riciclati è in aumento, ma per merito di poche aree geografiche: nel 2015, infatti, solo in 49 province la situazione appare in miglioramento rispetto agli anni precedenti, mentre in 40 province la raccolta è ancora al di sotto dei 4 kg per abitante (target in vigore fino al 31 dicembre 2015).
Solo 4 province superano non solo il target 2015 ma addirittura quello fissato per il 2016, che prevede per l’Italia una raccolta pro-capite pari a circa 7,5 kg per abitante: Olbia–Tempio (10,23 kg), Como (10), Aosta (8,24) e Sassari (7,92). In altre 3 province la situazione è rimasta stabile, mentre in ben 58 province è addirittura peggiorata rispetto a cinque anni fa: senza un deciso cambio di passo, appare irrealistica per il nostro Paese la possibilità di raggiungere l’obiettivo di circa 10 kg per abitante stabilito dalla Comunità europea per il 2019.
La più alta media pro-capite si riscontra nelle regioni del Nord: Valle d’Aosta, Trentino e Friuli; in forte ritardo, invece, il Sud con Campania, Sicilia e Puglia.
Questi sono i dati forniti dallo studio dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva sui dati 2015 del Centro di Coordinamento Raee, che ha evidenziato come, negli ultimi mesi, in diverse città italiane sia esploso il problema dei rifiuti ingombranti e da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Per far fronte a questo problema e soprattutto per spiegare ai cittadini cosa sono questi fantomatici Raee e quale sia il modo migliore per smaltirli, il Consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici (Ecodom) e Cittadinanzattiva, hanno preso un’iniziativa.
Ecodem è il primo sistema collettivo nazionale che gestisce, senza fini di lucro, il trasporto e il trattamento dei Raee a fine vita e avente come obiettivo fondamentale quello di evitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente e massimizzare il recupero dei materiali da reinserire nel ciclo produttivo. E Cittadinanzattiva, organizzazione che promuove da diversi anni iniziative politiche, campagne di informazione e sensibilizzazione, con l’obiettivo di favorire un nuovo approccio al ruolo degli utenti dei servizi pubblici locali con un ruolo che preveda un loro pieno coinvolgimento quali protagonisti della tutela dei loro diritti e della cura dei beni comuni.
Insieme, queste due realtà nazionali, hanno realizzato una guida dal titolo: «Rifiuti elettrici ed elettronici: come fare?», che sarà distribuita in 10.000 copie presso tutte le sedi locali di Cittadinanzattiva (una per regione) e sarà disponibile on line, tramite i social network e i siti di Cittadinanzattiva e di Ecodom.
Tina Napoli, responsabile delle politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva, ha dichiarato: «Nella gestione dei rifiuti, è la solita Italia a più velocità: vale per le tariffe come per i Raee. Se da un lato c’è da esser fiduciosi in quanto in Italia nei primi nove mesi dell’anno sta continuando ad aumentare la raccolta differenziata dei Raee, registrando un +14%, dall’altro c’è da preoccuparsi e non poco in quanto il trend nel 2015 peggiora in ben 58 province rispetto ai dati 2011. A far la differenza, la capacità degli amministratori di implementare nei territori politiche nazionali ed obiettivi europei, gli investimenti in infrastrutture dedicate, a partire da una più capillare presenza di specifici centri di raccolta, ma anche la capacità di fare rete tra i vari soggetti della filiera direttamente interessati, produttori, distributori, consorzi, etc., con le amministrazioni pubbliche e la società civile organizzata».
La questione quella dei Raee che rappresenta un elemento importante nella buona gestione del rifiuto, nel suo complesso, e questo visto i quantitativi in gioco.
Basti pensare che la quantità di Raee che ogni cittadino italiano produce ogni anno è di quasi 13 kg a testa, che in totale fanno circa 800.000 tonnellate all’anno.
Una guida che ha l’intento di spiegare per quali motivi i Raee devono essere oggetto di una raccolta differenziata, esattamente come già si fa per la plastica, la carta, il vetro… Gestire bene i Raee significa trattare le sostanze inquinanti contenute nei rifiuti in modo corretto e sfruttare questa grande risorsa, miniera di materie prime a impatto zero, tutte da riutilizzare.
Sempre in argomento Raee si segnala oggi a Napoli, presso la Biblioteca Storica dell’Università Federico II, il convegno «eWaste: un’opportunità per la Regione Campania» dove l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) insieme a numerosi partner affronta questo importante tema. Un argomento che ha una enorme e crescente rilevanza a livello mondiale e nazionale e dove un non corretto trattamento di questa specificata tipologia determina notevoli impatti sull’ambiente e sul sistema economico in generale.