Troppo freddo… modificato il calendario venatorio

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La neve scenderà su gran parte della Puglia e sin sulle coste a causa di temperature molto basse, probabilmente le più basse degli ultimi 30 anni. Una temperature che a 1.400 metri di altezza, in libera atmosfera, giungerà a -14°C, il valore più baso degli ultimi decenni, temperature che al suolo, tra venerdì e sabato, saranno costantemente inferiori allo zero e questo con o senza precipitazioni in atto

Neve Noci

La Regione Puglia ha stabilito con provvedimento dirigenziale n. 1 del 4 gennaio 2017 che sono sospese le attività venatorie per i giorni 6, 7 e 8 gennaio.
Quello che si sta sviluppando in Italia è la discesa di aria polare dal nord-europa fino al Mediterraneo centro-orientale che ha determinato da mercoledì 4 gennaio l’inizio di una fase di maltempo, di stampo prettamente invernale.
In tutta la penisola si assisterà ad un intenso aumento della ventilazione dai quadranti settentrionali, dapprima sul nord, in estensione giovedì a tutto il Centro-sud. Precipitazioni nevose interesseranno le regioni centrali adriatiche e il sud, associate a un generale crollo delle temperature, con conseguenti diffuse gelate.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse che prevede, dal mattino di giovedì 5 gennaio, e per le successive 24-36 ore, venti di burrasca, dai quadranti settentrionali, con raffiche di burrasca forte, su tutta la Puglia. Mareggiate lungo le coste esposte.
Dalla mattinata di giovedì 5 gennaio, e per le successive 24-36 ore, si prevedono nevicate sulla Puglia settentrionale, inizialmente al di sopra dei 500-800 metri e in progressivo abbassamento fino al livello del Mare, con apporti al suolo generalmente moderati, localmente abbondanti sulle regioni adriatiche.
Dal primo pomeriggio di giovedì 5 gennaio, e per le successive 24-36 ore, si prevedono nevicate su Puglia centro-meridionale, in progressivo abbassamento fino ai 300-500 metri e successivamente, dalle prime ore di venerdì 6 gennaio, fino al livello del mare, con apporti al suolo generalmente moderati.
I giorni di massimo maltempo e gelo saranno venerdì e sabato.
Una neve che scenderà su gran parte della Puglia e sin sulle coste a causa di temperature molto basse, probabilmente le più basse degli ultimi 30 anni. Una temperature che a 1.400 metri di altezza, in libera atmosfera, giungerà a -14°C, il valore più basso degli ultimi decenni, temperature che al suolo, tra venerdì e sabato, saranno costantemente inferiori allo zero e questo con o senza precipitazioni in atto.

Ingenti nevicate interesseranno la Puglia con accumuli localmente superiori ai 50/60 cm specie nelle zone più interne. Ma il problema principale non sarà la neve in sé, ma le temperature estremamente basse per le nostre zone che non produrranno una fusione naturale della neve, la quale persisterà su tutte le superfici anche al termine delle precipitazioni tendendo a congelarsi sulle strade.
Una situazione metereologica che ha determinato l’insorgenza delle circostanze di cui all’art. 21 della L. 157/92, così come recepita dall’art. 43 della Legge regionale 27/98 che al comma 1 lett. m) e n) prevede rispettivamente, che è vietato «cacciare su terreni coperti in tutto o nella maggior parte di neve salvo che nella zona faunistica delle Alpi, secondo le disposizione emanate dalle Regioni interessate» e «cacciare negli stagni, nelle paludi e negli specchi d’acqua artificiali in tutto o nella maggior parte coperti da ghiaccio e su terreni allagati da piene di fiume».
Una Puglia che ha formulato un provvedimento volto ad assicurare la salvaguardia delle specie di fauna cacciabili previste nel calendario venatorio 2016/2017, in particolare di quelle rientranti nelle tipiche popolazioni svernanti presenti sul territorio pugliesi ivi compreso la Beccaccia e questo sulla base delle richiamate vigenti normative e alla luce di quanto verificatosi nel dicembre 2014, periodo in cui la regione fu oggetto di formali proteste da parte di Associazioni di categoria, portatrici di interessi, per non aver posto in essere idoneo provvedimento di sospensione dell’esercizio venatorio in circostanze di particolari condizioni atmosferiche simili a quelle attuali.
Una Regione Puglia che si è mostrata in prima linea nella difesa della fauna selvatica e che stimola comportamenti similari anche da parte delle altre regioni italiane.
Perché la fauna selvatica, già molto provata da un inverno con condizioni meteorologiche particolarmente instabili, da un bracconaggio che non vede sosta e dalla scarsità di cibo e riparo, non può riuscire a superare anche questi giorni di freddo così pungente, condizioni che rendono gli animali selvatici estremamente deboli e facili prede.
Modificare i calendari venatori proprio in virtù di una maggiore tutela degli animali selvatici che sono un patrimonio dello Stato da tutelare nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, questo quello che chiede la società civile.