La smart city alla sfida del cambiamento climatico

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foto di P. Patruno
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Un programma molto fitto di eventi e che discute di città resilienti, del progetto Spezia 20.20, delle scuole per Spezia 20.20, della rete sentieristica e della campagna urbana, dell’energia e della mobilità smart. Il rapporto annuale di Green Italy conferma che le industrie che investono nelle tecnologie verdi, per ridurre gli impatti, per uso efficiente di risorse ecc., sono le più forti nei mercati internazionali, le più innovative e creano buona occupazione

Terminerà il 25 febbraio a La Spezia una settimana di convegni, iniziative, incontri, escursioni dedicati al tema «La smart city alla sfida del cambiamento climatico». Un’iniziativa, promossa dal Comune della Spezia e dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) e con il patrocinio dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Liguria, che rientra nel progetto «La Spezia 20.20. La città diventa smart» e si propone di fare il punto sui progetti, ma soprattutto di promuovere un confronto tra istituzioni, esperti, mondo della ricerca, dell’associazionismo e dell’impresa, su temi chiave quali innovazione, sostenibilità, energia e ambiente che rappresentano oggi, per le città, ambiti di progettualità e di azione strategici.
Un programma molto fitto di eventi e che discute di città resilienti, del progetto Spezia 20.20, delle scuole per Spezia 20.20, della rete sentieristica e della campagna urbana, dell’energia e della mobilità smart.
Massimo Federici, sindaco di La Spezia, in occasione del lancio delle attività ha spiegato: «Nel 2014 l’Amministrazione Comunale ha aderito al Piano europeo Città Smart sulla base delle scelte operate tra il 2008 e il 2012 in tema di sostenibilità ambientale e di rigenerazione del territorio: gestione porta a porta dei rifiuti, piano energetico, piano di riduzione delle emissioni climalteranti (Patto dei Sindaci), recupero della sentieristica, tutela e valorizzazione delle colline e campagna urbana. Su queste traiettorie ha preso corpo la strategia La Spezia 2020, una visione condivisa di città che pone l’attenzione alla sostenibilità dello sviluppo economico, al tema del recupero e della rigenerazione urbana, alla “trasformazione” delle relazioni e alle opportunità legate alle nuove tecnologie. Al centro di questa strategia non può che non esserci la sfida che alle città pone quotidianamente e concretamente il cambiamento climatico. Nello sviluppo del progetto La Spezia 20.20 l’amministrazione ha pertanto voluto porre l’attenzione su questo obiettivo strategico: ridurre le emissioni, favorire la transizione energetica e industriale verso un modello più sostenibile, mitigare il rischio difendendo il suolo».
E tra gli eventi presenti in programma anche il convegno «Adattamento al cambiamento climatico e transizione verso l’economia circolare» realizzato in collaborazione con Enea.
Un incontro che ha affrontato due temi essenziali per lo sviluppo delle città e dei territori: il cambiamento climatico, gli impegni internazionali e le misure per l’adattamento e l’uso più efficiente delle risorse nel quadro del passaggio verso un’economia circolare. Due tematiche strettamente connesse che devono essere viste come parti di un unico progetto strategico, una sfida complessa verso un nuovo modello di sviluppo, in grado di coniugare competitività, innovazione e sostenibilità ambientale.
Presenti all’incontro oltre che Roberto Morabito, Direttore del Dipartimento Sostenibilità Sistemi Produttivi e Territoriali dell’Enea anche Gianni Silvestrini, Direttore scientifico Kyoto Club, già direttore generale del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) e consigliere del ministro dello Sviluppo economico e Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, già parlamentare, docente universitario e ministro dell’Ambiente.
Un incontro che ha affrontato temi fondamentali per lo sviluppo delle città e dei territori del futuro, una sfida che tutte le città italiane devono raccogliere stimolando buona occupazione che nasce dall’innovazione, dall’alta tecnologia.
Il rapporto annuale di Green Italy conferma, infatti come si legge nella dichiarazione dell’Assessore alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo economico de La Spezia Laura Ruocco rilasciata al termine del convegno, che le industrie che investono nelle tecnologie verdi, per ridurre gli impatti, per uso efficiente di risorse ecc., sono le più forti nei mercati internazionali, le più innovative e creano buona occupazione. Gli obiettivi per il 2030 sono cogenti, le aziende si stanno attrezzando dopo aver perso troppo tempo.
In tema si è anche recentemente espresso il presidente Mattarella il quale ha detto che l’Italia non deve perdere il treno dell’industria 4.0, dell’economia circolare, e insieme all’Italia anche le singole città.
Perché se il clima sta cambiando l’economia può e deve creare le condizioni giuste affinché si sviluppi un’economia circolare e questo «sfruttando» i tanti gap creatisi negli anni dall’appesantimento della burocrazia istituzionale fatta di troppe norme, spesso discordanti tra loro, e poca azione.