La barriera corallina si sta… cuocendo

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«I cambiamenti climatici stanno rendendo le acque sempre più calde, cuocendo viva la barriera corallina – afferma Alix Foster Vander Elst di Greenpeace Australia -. Questi sono i segni più chiari degli effetti dei cambiamenti climatici e i governi non si muovono abbastanza velocemente per fermarli. Possiamo ancora interrompere la distruzione della barriera se riduciamo drasticamente le emissioni globali»

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L’aumento delle temperature globali causato dai cambiamenti climatici sta letteralmente «cuocendo viva» la Grande barriera corallina, causando per il secondo anno consecutivo lo sbiancamento dei coralli che la compongono. È quanto testimoniano le immagini diffuse da Greenpeace Australia.

«Ho scattato foto di questa area del Reef per diversi anni e quello a cui assistiamo oggi è senza precedenti – afferma Brett Monroe Garner, biologo marino e fotografo naturalista -. In queste foto quasi il 100 per cento dei coralli è soggetto a sbiancamento, e nessuno sa quanti tra questi torneranno alla condizione precedente. Le alghe stanno già iniziando ad invadere molti dei coralli».

Quando le acque sono troppo calde, i coralli espellono le alghe (zooxanthellae) che vivono nei loro tessuti, causandone lo sbiancamento. Se le temperature non tornano alla normalità entro le 6-8 settimane, i coralli muoiono. Gran parte della barriera corallina si trova in prossimità della superficie marina dove l’aumento delle temperature è più alto.

I coralli possono sopravvivere a un fenomeno di sbiancamento, ma subiscono comunque un notevole stress. Nel 2016, il 93 per cento dei coralli della Grande Barriera Corallina è stato soggetto a sbiancamento, e il 22 per cento è poi morto.

«I cambiamenti climatici stanno rendendo le acque sempre più calde, cuocendo viva la barriera corallina – afferma Alix Foster Vander Elst di Greenpeace Australia -. Questi sono i segni più chiari degli effetti dei cambiamenti climatici e i governi non si muovono abbastanza velocemente per fermarli. Possiamo ancora interrompere la distruzione della barriera se riduciamo drasticamente le emissioni globali», conclude.